Riceviamo e pubblichiamo
Tuscia in Jazz da ventidue anni porta nella provincia di Viterbo le star della musica jazz nazionale e internazionale. E ora, in vista della nuova edizione al via il 31 ottobre 2023, inizia una nuova battaglia contro un raro male di cui si ammalano solo 800 persone all’anno e per il quale non esiste cura: la SLA. La stessa malattia che dallo scorso anno ha colpito il fondatore e direttore artistico del festival Italo Leali. Nel suo piccolo, Tuscia in Jazz vuole contribuire alla ricerca aiutando quelle realtà che ogni giorno, fuori dagli interessi economici delle industrie farmaceutiche, continuano a cercare una cura per le 3000 persone malate di SLA in Italia, con un’aspettativa di vita dai due ai cinque anni.
Dal 31 ottobre al 18 dicembre a Caprarola, Carbognano, Ronciglione e Viterbo il festival torna con una serie di concerti e una campagna di sensibilizzazione denominata #Jazzforsla per aiutare il Centro Clinico Nemo del Policlinico Gemelli di Roma, eccellenza italiana per la SLA. Si esibiranno artisti del calibro di Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Enrico Pieranunzi e Roderick Giles con il suo coro gospel. L’ingresso sarà gratuito e gli spettatori potranno scegliere liberamente di effettuare una donazione a favore della ricerca.
Prossimamente saranno presentati il programma completo dei concerti e la campagna #Jazzforsla. Anche in questa edizione il direttore artistico di Tuscia in Jazz sarà Italo Leali, che con la sua presenza testimonierà la battaglia personale e quella di tutti i malati di SLA.
In oltre vent’anni di attività, Tuscia in Jazz, oltre all’organizzazione di centinaia di concerti, ha formato migliaia di giovani musicisti provenienti da tutto il mondo, tra cui anche Marco Mengoni. Ha prodotto 14 dischi con le star del jazz affiancando loro i suddetti giovani. Nato a Ronciglione, ha viaggiato attraverso la provincia toccando nel corso degli anni Bagnoregio, Bassano Romano, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castiglione in Teverina, Civita Castellana, Nepi, Oriolo Romano, Soriano nel Cimino, Sutri, Tuscania, Vetralla, Vignanello e il capoluogo Viterbo. Ha concerti all’Auditorium Parco della Musica di Roma e diretto e gestito il Festival Internazionale del Jazz di La Spezia.
Ha vinto il premio come miglior direzione artistica al primo referendum nazionale promosso dalla rivista Jazzit e per anni i suoi seminari si sono classificati al secondo posto dietro a Siena Jazz, vero e proprio istituto musicale, e prima dei seminari di Umbria Jazz. Per questo motivo è stato per due anni invitato all’Italian Jazz Week di New York promosso da Jazz at Lincoln Center e oggetto di articoli sulla stampa americana di settore. Tuscia in Jazz è stato inoltre un importante volano turistico per il territorio, facendo registrare ogni anno migliaia di pernottamenti grazie alle centinaia di studenti internazionali, più tutti gli spettatori che hanno assistito agli eventi.