Calzolari, una lettera aperta dopo la revoca: “È una questione di genere: per colpire un uomo hanno colpito una donna”

“È una questione di genere. Questo va detto chiaro e forte per neutralizzare il messaggio negativo che il sindaco Sposetti, il capogruppo dei consiglieri del PD Scomparin e il consigliere Ciurluini hanno mandato alle donne di Tarquinia nella seduta del Consiglio comunale del 12 novembre. Lo devo alle tante donne che mi hanno dato in queste settimane la loro solidarietà e che mi hanno espresso la frustrazione e il disgusto per la politica”: inizia così lo sfogo che Monica Calzolari, sino a qualche giorno fa assessore del Comune di Tarquinia, affida a una lettera a cittadine e cittadini della città etrusca per esporre la sua posizione in merito alla revoca dell’incarico nella giunta comunale.

“È una questione di genere, – prosegue Calzolari. – perché io non sarei mai entrata nella Giunta del sindaco Sposetti, se non ci fosse stata la legge delle “quote rosa”. È una questione di genere, perché per colpire un uomo hanno colpito una donna, come da secoli accade, quando gli uomini litigano o, peggio, fanno la guerra. Ma io non ci sto”.

“Che fossi sgradita e non avessi la fiducia del sindaco l’ho capito dall’inizio, quando invece della delega alla cultura per la quale avevo dato la mia disponibilità, nel decreto di nomina ho trovato scritto “biblioteca, archivio e aree archeologiche”. Obtorto collo ho dovuto accettare e poi, messa da parte l’arrabbiatura, ho pensato che se non mi avevano voluto dare un SUV, una vespetta e nemmeno una bicicletta o un monopattino, avevo comunque le mie gambe e – gambe in spalla e con la schiena dritta – ho incominciato a camminare. Ho cercato di essere fedele agli impegni presi con i cittadini, aderendo al programma elettorale della Lista Sposetti e alle Linee di mandato e all’interno della Giunta e della maggioranza ho espresso posizioni coerenti con il profilo descritto nel curriculum con il quale mi ero presentata nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra ed è pubblicato sul sito del Comune di Tarquinia: Sono una persona di sinistra e credo che la politica sia fare scelte anche radicali nel solo interesse pubblico. Credo nel rispetto tra le persone, nell’apertura solidale delle comunità, nell’uguaglianza come faro per ogni scelta politica e di governo. Credo nelle battaglie in favore dei pi ̆ deboli, senza cedere alla demagogia. Credo nell’inclusione, nell’integrazione e nell’accoglienza e nell’apertura alle culture diverse dalla nostra che sono la ricchezza e il fermento necessario per rimanere al passo con un mondo che cambia velocemente e ha bisogno di pace”.

“I nodi da sciogliere in questa nostra città, sui quali Alleanza Verdi e Sinistra ha espresso posizioni precise e da me condivise, riguardano scelte che ne condizioneranno il futuro: l’acqua pubblica, il risanamento del litorale da Sant’Agostino a Spinicci, il porto, la mobilità sostenibile e inclusiva e le piste ciclabili, la transizione energetica, il problema della casa e degli affitti e, infine, ultimo, ma non ultimo, il programma per l’integrazione dei lavoratori stranieri che costituiscono la risorsa principale nel settore agricolo e in quello turistico. Su queste tematiche, mi sono costantemente spesa nella ricerca di una mediazione democratica all’interno della maggioranza e della Giunta. Peccato che di tutto questo mio impegno nell’amministrazione non rimanga traccia, poiché delle riunioni di Giunta non sono mai stati redatti i verbali e, quindi, nessuno potrà sapere come siano andate veramente le cose, tranne chi era presente. Il lavoro che ho svolto nell’ambito delle mie deleghe, invece, è noto a tutte e a tutti”.

“Non ho lavorato da sola, ma insieme a tante persone che, come me, credono nella cultura come presidio di democrazia, occasione di promozione e crescita per i singoli e fondamento per lo svolgimento di una vita armoniosa della comunità: primi fra tutti, i dirigenti e i funzionari del Settore 1° Affari generali e 4° Cultura che hanno dato corpo e vita alle mie idee e proposte, con competenza, disponibilità e tanta pazienza; tutto il team e la direttrice artistica del Festival Pagine a colori con cui dall’inizio ho instaurato una collaborazione autentica, che ha permesso di realizzare con grande successo la diciannovesima edizione del Festival Pagine a colori e di avviare il nuovo progetto di Prime pagine a colori; la Sezione Comitato soci Unicoop Etruria di Tarquinia, le associazioni La Lestra, Semi di Pace ODV, Libera Zona Litorale, le librerie La Vita Nova e Vecchi Ricordi, gli stabilimenti balneari Tibidabo e Torre del Sole e le cittadine e i cittadini che hanno aderito al patto comunale per la lettura e hanno costruito un bellissimo Maggio dei libri 2025 e la rassegna Librando che offre uno spazio pubblico di incontro e di confronto veramente LIB-e-RO e aperto agli interessi e alle istanze di tutti; le guide ambientali e turistiche e l’Associazione Archeobike che hanno realizzato le iniziative dedicate al programma di educazione al patrimonio avviato fin dai primi mesi del mio incarico con la mostra sul cardinale Giovanni Vitelleschi allestita nell’Archivio storico comunale”.

“Vivo con profonda amarezza la delusione per il fallimento di un progetto politico ambizioso che avrebbe dovuto portare aria fresca e pulita nelle stanze del palazzo comunale. – conclude Calzolari – Non è stato e non è così. Le logiche di potere, aggravate da una radicata mentalità provinciale e patriarcale che caratterizza una parte della dirigenza politica di Tarquinia, hanno prevalso e hanno impedito che all’interno della maggioranza si sviluppasse un sano confronto democratico. Ciononostante, la ferma convinzione che l’attuale situazione politica e geopolitica richieda la massima mobilitazione di tutti i democratici mi spinge a superare la delusione per il fallimento di un progetto che avevo condiviso con entusiasmo, e a proseguire nel mio impegno con le donne che vorranno lavorare insieme a me per cambiare questo paese e con Alleanza Verdi e Sinistra che rappresenta e sostiene gli ideali in cui credo”.