All’Atelier Montez a Roma “Nitsch e il suo doppio”: in mostra, sino al 31 ottobre, gli scarabocchi e le Azioni di Hermann Nitsch

Riceviamo e pubblichiamo

Il Teatro delle Orge e dei Misteri, il Gesamtkunstwerk (Opera d’arte totale) dell’artista Hermann Nitsch torna a perturbare Roma. “Nitsch e il suo doppio”, ovvero il Taumatropio con i due altari, i disegni e la documentazione audiovisiva delle Azioni di Hermann Nitsch rimarranno aperte al pubblico presso Atelier Montez dall’11 al 31 ottobree saranno visitabili tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 18 alle 22 e su appuntamento. La manifestazione è ideata e curata da Giorgio Capogrossi, in arte Gio Montez, e prodotta da Atelier Montez in collaborazione con il Forum di Cultura Austriaco Roma e la Fondazione Nitsch di Vienna.

SCARABOCCHI E AZIONI IN MOSTRA – In mostra una serie di disegni informali, i Kritzelzeichnungen [i disegni scarabocchio] dalla raccolta “Hermann Nitsch – Zeichnungen”, recentemente pubblicata da Rita Nitsch e dedicata al marito per il suo 80esimo compleanno. Tali disegni informali, che assumono un valore estetico autonomo, sono dei veri e propri scarabocchi, nel senso morfologico di una intenzione di comunicazione pre-formale dell’opera d’arte totale, costituendo così un pretesto di discussione sulla poetica e sull’architettura del Teatro delle Orge e dei Misteri.

IL TAUMATROPIO – Realizzato per la performance del Maestro Hermann Nitsch, Gio Montez ha denominato l’allestimento scenografico pensato per l’occasione “Taumatropio”, ovvero l’intero dispositivo esperienziale “teatro di posa Atelier Montez”, rievocando così intenzionalmente anche la preistoria del cinema. Il taumatropio infatti “trasforma due immagini in una nuova immagine attraverso il movimento”. Questo sarà circondato da tre enormi schermi di proiezione dove saranno riprodotte in formato audiovisivo di dimensioni reali alcune delle sue azioni, fra cui la Azione n. 155, “Aktion mit Sinfonie”, alla quale lo stesso Gio Montez ha partecipato in qualità di attore, in considerazione del fatto che la musica è il media che pare acquisire sempre più rilevanza nell’Opera Totale del Maestro.

L’altare dell’organo collocato nel punto di massima intensità drammatica-musicale e il controaltare collocato nel punto di minore intensità, seppure attraversabile dal pubblico, resteranno entrambi sopraelevati rispetto al livello di terra, creando un percorso esperienziale in basso e una scena da contemplare in alto, assomigliando così nella disposizione agli antichi baccanali e poi anche ai palchi scenici delle prime forme del teatro profano.

IL RITORNO DI NITSCH A ROMA DOPO 45 ANNI – Risale al lontano 1974 la Aktion n. 45 una fra le prime azioni eseguita da Hermann Nitsch in Italia, a Napoli, presso lo Studio Morra di Giuseppe Morra. “Durante l’azione in via Calabritto intervenne la polizia, c’erano circa trecento persone che andavano e venivano e quindi tutta la scala del palazzo si era imbrattata di sangue. Gli inquilini si lamentarono allarmati e fecero intervenire le forze dell’ordine. Quando Hermann li vide, fece cenno ai musicisti di suonare ancora e più forte, lui avrebbe continuato l’azione (era il 1974!)” – ricorda Giuseppe Morra nel suo libro “Morra & Nitsch biografia di un’amicizia”. Ci fu un enorme scandalo e la notizia fini su tutti i giornali; numerosi furono gli arresti e Nitsch fu espulso dall’Italia.

L’ARTISTA – Hermann Nitsch è uno dei massimi esponenti dell’Azionismo Viennese. Nato a Vienna nel 1938, si diploma come grafico pubblicitario e inizia a lavorare al Technisches Museum a Vienna. Pochi anni dopo nascono le sue prime idee stilistiche e sull Orgien-Mysterien-Theater (il Teatro delle Orge e dei Misteri), leitmotiv per tutto il suo sviluppo artistico. Nel 1961 nascono i primi Schüttbilder, gettando colore e sangue sulla tela. Poi, verso la metà degli anni Sessanta, inizia a formare, assieme ad artisti del calibro di Günter Brus, Otto Mühl e Rudolf Schwarzkogler, quel movimento noto come Azionismo Viennese. Tra le sue opere più importanti contano “6-Tage-Spiel” nell’estate del 1988 con la regia di Alfred Gulden e la sua 120. azione sotto forma di “2-Tage-Spiel” nel 2004. Ha inoltre partecipato come artista a Documenta 5 nel 1972 e a Documenta 7 a Kassel nel 1982.