Riceviamo e pubblichiamo
Nella constatazione del progressivo decadimento della struttura, non più utilizzata e non più manutenuta, il C.d.A. ha deciso di richiedere ad ARSIAL, proprietaria dell’impianto, di poter vinificare le proprie uve, nelle more della decisione del Tribunale di Civitavecchia presso il quale è stata avviata azione di reintegro, con l’impegno di corrispondere il canone di concessione e di assicurare l’efficienza dei macchinari.
Il C.d.A. sottolinea il fatto che negli ultimi tre anni le uve prodotte in zona sono state conferite presso varie cantine, principalmente Cantina di Montefiascone, vanificando l’opportunità di produrre vino con uve locali e di valorizzare la DOC Tarquinia.
Il C.d.A. ha infine deciso di tenere alta la vigilanza affinché la responsabilità di chi è tenuto alla tutela del bene pubblico, sia chiamata a rispondere di fronte ad un ennesimo esito fallimentare della gestione regionale.
Cantina Tarquinia