Coronavirus, da oggi allo studio il decreto salva economia: ecco alcune anticipazioni

Dopo le misure sulla sicurezza, si parla di quelle economiche per provare a tamponare le conseguenze su aziende e famiglie del coronavirus: oggi in Consiglio dei ministri si parlerà del cosiddetto decreto “salva economia”, il cui valore complessivo dovrebbe salire dai 7,5 miliardi annunciati nei giorni scorsi a circa 10 miliardi di euro.

Su fronte delle famiglie, la bozza del decreto parla di “sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese tramite il sistema bancario”. Allo studio una moratoria di 18 mesi sui pagamenti delle rate del mutuo sulla prima casa per chi perde il lavoro o è impossibilitato a lavorare a causa del coronavirus. Da capire se saranno previsti paletti legati alla soglia di reddito familiare. Prevista la semplificazione della legge Gasparrini per la sospensione della rata di mutuo ai cassaintegrati.

In tema fiscale, si parla della sospensione dei versamenti delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali, ma sono tra le ipotesi anche la sospensione delle rate delle “sanatorie”, la rottamazione-ter e il cosiddetto “saldo e stralcio”. Possibile, inoltre, che vengano estesi a tutto il paese la sospensione e il rinvio dei termini degli adempimenti e delle scadenze fiscali.

Capitolo scuole chiuse: allo studio un ventaglio di aiuti per chi ha figli di età inferiore ai 12 anni. Si parte dal voucher baby sitter da 600 euro (che dovrebbe poter essere utilizzabile anche per le badanti) alternativo al congedo parentale straordinario di 12 o 15 giorni, per tutti i lavoratori dipendenti e per gli autonomi, con un 30% di trattamento retributivo per redditi medio-alti e l’80-100 per i redditi bassi. Ne potranno usufruire anche i papà. Costo totale tra i 650 e gli 800 milioni.

Passando alle imprese, annunciata una moratoria sui mutui per le aziende colpite dagli effetti economici del Codiv-19 in modo da garantire parecchie decine di miliardi, probabilmente con parziale garanzia pubblica. Ma sono allo studio degli interventi diretti o indiretti per alcuni settori (trasporti, logistica, cultura e traffico aereo). Probabile l’introduzione del credito d’imposta per le aziende che hanno perso almeno il 25% del fatturato, il potenziamento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese e un rafforzamento del fondo di sostegno per le aziende sul territorio. Stanziamento complessivo per il settore produttivo di circa 2 miliardi.

Anche in tema di lavoro e ammortizzatori sociali sono previsti stanziamenti per circa 2 milioni di euro, destinati a tutti i settori produttivi, su tutto il territorio nazionale. Probabile estensione e rifinanziamento della Cassa d’integrazione in deroga per i settori esclusi da quella ordinaria. Quest’ultima sarà comunque ampliata, con l’introduzione di una procedura semplificata per le imprese che intendono adottarla e con un meccanismo di deroga al limite massimo consentito oggi di 24 mesi. 500 milioni dovrebbero andare per il fondo per l’integrazione salariale per le micro-imprese da 5 a 15 dipendenti e per quelle, ancora più piccole, da 1 a 5. Per quanto concerne gli autonomi, saranno sospesi i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e sarà prevista un’indennità per quelli più colpiti.