
Riceviamo e pubblichiamo
L’artista Massimo Luccioli continua a ricevere riconoscimenti internazionali. Dopo l’invito alla biennale della scultura ceramica contemporanea di Aveiro in Portogallo, arriva l’invito alla biennale di Larnaca a Cipro, biennale di arte contemporanea tout court. Questo riconoscimento ampia il panorama di interesse di curatori e critici d’arte internazionali nei riguardi del lavoro di Luccioli.
Un legame profondo tra Cipro e Tarquinia
Certo è, che questo riconoscimento continua a tracciare e rinnovare il filo rosso che unisce Cipro a Tarquinia, rilevato dall’archeologo tarquiniese Alessandro Mandolesi con il ritrovamento, durante gli scavi del tumulo della Regina, delle pitture funebri murarie tarquiniesi più antiche datate II° metà del VII° sec. a.c. La tecnica con l’utilizzo del gesso alabastrino, materiale sconosciuto in Etruria, ci dice che gli artigiani-artisti esecutori degli affreschi sono ciprioti (quella dell’utilizzo del gesso alabastrino è una tecnica usata soprattutto a Salamina di Cipro), così come la planimetria della tomba con il vestibolo davanti alla camera funeraria ed esterno, all’aperto, per i riti funebri.
L’arte del territorio tra passato e presente
In quel caso, artisti ciprioti greci con o sulla scia di Demarato, che scappano dalla Grecia per la pressione assira, vengono accolti dall’aristocrazia etrusca della Tuscia, riconosciuta ricca e potente, portando qui l’arte e le tecniche greche. In questo caso Luccioli viene invitato e accolto a Cipro portando lì l’arte del nostro tempo realizzata con le tecniche etrusche del bucchero. Un riconoscimento che dimostra come l’arte del nostro territorio sia viva e dia prestigio alla città di Tarquinia. Grazie Massimo Luccioli per essere rimasto ed aver sviluppato qui la tua storia di artista.
