

Riceviamo e pubblichiamo
“L’Italia ripudia la guerra, gli italiani ripudiano il genocidio”: più di 300 persone hanno manifestato ieri pomeriggio a Tuscania per esprimere vicinanza al popolo palestinese, contro il vero e proprio genocidio messo in atto a Gaza.
Un corteo silenzioso, aperto dalle bandiere della pace e della Palestina, è partito dal giardino pubblico di Viale Trieste e, dopo aver attraversato via Roma, nel centro storico, ha raggiunto il Parco Torre di Lavello. Qui, nello spazio dell’anfiteatro, sono state esposte alcune delle foto che i partecipanti avevano mostrato sfilando – immagini scattate da fotografi palestinesi che documentano l’orrore senza fine di Gaza – ed è stato letto il testamento di Anas al Sharif, il giornalista di Al Jazeera ucciso in un attacco mirato israeliano a Gaza City.
Un messaggio potente, il suo: “Vi affido la Palestina, il battito cardiaco di ogni persona libera in questo mondo. Vi affido il suo popolo, i suoi bambini innocenti e oppressi che non hanno mai avuto il tempo di sognare o di vivere in sicurezza e pace”. Un messaggio raccolto dai tanti intervenuti all’iniziativa di ieri, nata da un gruppo di cittadini di Tuscania che negli ultimi mesi hanno preso parte a “Be my voice for Gaza”, evento promosso in diverse città italiane da Marcella Brancaforte, docente e illustratrice, con i giornalisti Raffaele Oriani e Alhassan Selmi, quest’ultimo in collegamento da Gaza, per informare e sensibilizzare sulla violazione dei diritti umani nella Striscia. “Stop ai crimini. Bloccare il piano di Netanyahu, subito”: è l’appello dei partecipanti al corteo, arrivati anche da Viterbo e da altri centri della Tuscia.
