
Riceviamo dal M5S Tarquinia e pubblichiamo
All’ultima seduta del Consiglio Comunale di Tarquinia, tenutasi lo scorso 30 settembre, è stata approvata all’unanimità, con il voto favorevole anche dei gruppi di opposizione di centrodestra, la mozione che esprime la totale contrarietà del Comune di Tarquinia a qualsiasi ipotesi di riaccensione o mantenimento a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord (TVN), nonché alla proroga del phase out al 2038 e all’idea di mantenerla come impianto di riserva.
Un atto politico forte, condiviso da tutto il Consiglio comunale, che riafferma con chiarezza la difesa del diritto alla salute, alla qualità ambientale e allo sviluppo sostenibile del territorio, contro scelte governative che rischiano di ipotecare il futuro energetico e ambientale di tutta la nostra area.
Alla luce di questa posizione unitaria del Comune di Tarquinia, ci rivolgiamo al presidente dell’Università Agraria, Alberto Riglietti, affinché l’Ente che rappresenta – da sempre vicino al mondo agricolo e alle istanze di tutela ambientale – prenda una posizione chiara e coerente facendo sentire la voce la voce della più importante istituzione agraria della Tuscia contro ogni proroga del phase out dal carbone e ogni ipotesi di riattivazione della centrale.
Invitiamo quindi l’ente, che ha tra i propri scopi statutari la tutela del patrimonio naturale e la promozione dell’agricoltura locale, a non restare silente di fronte a un provvedimento che prolunga di oltre un decennio l’uso del carbone, la fonte fossile più inquinante, e che espone nuovamente Tarquinia ed i comuni del comprensorio ai rischi sanitari e ambientali derivanti dall’attività della centrale di Civitavecchia. Tarquinia ha già pagato un prezzo altissimo in termini di inquinamento e salute: il futuro del nostro territorio non può essere ancora legato al carbone.
