di Fabrizio Ercolani
“Gentile Signora, in riferimento alla sua richiesta di esenzione pedaggio come residente in Tarquinia, ci preme informarLa che usufruendo Lei dell’agevolazione per i pendolari, non ci è possibile riconoscerLe un secondo beneficio”. Nel corpo di questa mail pervenuta ad una cittadina tarquiniese, dieci giorni dopo averle concesso l’esenzione del pedaggio autostradale alla barriera di Tarquinia, è raccolto tutto il senso di una storia che ha dell’incredibile.
In poche parole, se hai un’altra agevolazioni, salta l’esenzione. La signora ha voluto rendere pubblico il tutto per evitare che altri cittadini si trovino nella sua stessa situazione Eppure l’articolo 4 del protocollo d’intesa Comune-Sat, che regola l’accesso all’esenzione, non fa alcun riferimento a questo. “Pochi giorni dopo la mail contatto la gentile operatrice Sat per avere delucidazioni in materia e scopro dove è l’inghippo bestiale. Se chi è già proprietario di Telepass ed ha già agevolazioni di qualsiasi tipo, anche se come nel mio caso è solo sulla carta perché non ne usufruisco, per poter godere del privilegio di non pagare il pedaggio della barriera di Tarquinia-Montalto deve annullare una delle due agevolazioni”.
“Ovviamente da una attenta lettura del protocollo d’intesa che il Comune e la Sat hanno firmato questa limitazione non risulta. In virtù di ciò chiedo alla signorina che mi sembra non propriamente legale questa cosa che mi propone (ovvero scegliere quale convenzione), anche perché trattasi di due cose diverse di cui la seconda è stata per la maggior parte dei miei compaesani non una scelta ma qualcosa deciso da qualcun altro per noi. La signorina replica dicendo che infatti nel protocollo non si allude a nulla di questo ma risulta nell’altra agevolazione precedentemente sottoscritta (ovvero sottoscritta almeno due anni prima della costruzione della barriera di Tarquinia). Chiedo come mai essere informata ora e non prima. Risposta: non possiamo arrivare a tutto in tempi brevi”.
La cittadina non accetta la situazione. “Il fatto che una convenzione di cui non si usufruisce possa bloccare una esenzione di un cittadino che gli spetta in quanto tale mi sembra alquanto anti-democratica. Ergo il problema non sta nella scelta del male minore o di limitare il danno minore come più volte la signorina mi ha ribadito. Il problema sta nel combattere le proprie battaglie anche piccole e apparentemente futili come questa. Siccome nel protocollo non si allude a nulla di questo io, in quanto cittadino residente e rispettoso di un sistema senza beffa e senza inganno, l’esenzione la pretendo”.