Riceviamo e pubblichiamo
Regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria. Il consigliere comunale di minoranza Pietro Serafini (Terzo Polo) attacca l’amministrazione Mazzola. “Applicando le aliquote Imu massime, i nostri amministratori di maggioranza hanno già penalizzato fortemente i cittadini che dovevano sborsare oltre 12 milioni di cui oltre 4 mila vanno allo Stato e 7 mila rimpingueranno le casse e le spese comunali. Ora ci propongono un regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria le cui finalità sono l’inasprimento delle sanzioni, della riscossione coattiva e dei rimborsi”.
L’articolo 15 del regolamento nel quale si parla delle sanzioni espone in maniera chiara quali saranno gli aumenti applicati che in alcuni casi variano dal cento al duecento percento del dovuto. “Da questo regolamento si evince una disparità di trattamento tra la riscossione (il cittadino paga entro due mesi) ed i rimborsi (il Comune rimborsa dopo 6 mesi) – incalza il consigliere Serafini – Inoltre questo nuovo regolamento non prevede la rateizzazione dell’imposta per l’utente che la richiede”. Un punto questo sul quale Serafini pone l’accento, in quanto visto il difficile momento caratterizzato da una crisi economica non più latente, molti cittadini non riescono effettivamente a versare l’importo dovuto e la possibilità di scaglionare nel tempo l’imposta potrebbe essere un salvagente davvero importante.
“Altra nota dolente – prosegue Serafini – sarà quella della retroattività. Infatti il regolamento che il 30 ottobre avrà una validità retroattiva di circa dieci mesi, ovvero le sanzioni verranno applicate dal 1 gennaio 2012. Questo secondo il mio punto di vista non è legale poiché i cittadini debbono essere preventivamente informati dei contenuti del regolamento”. Ed ancora. “Questi provvedimenti mettono in luce la lontananza che c’è tra i nostri amministratori e gli amministrati. Il regolamento dovrebbe prevedere degli articoli a favore dei cittadini meno abbienti per aiutarlo ad onorare le proprie insolvenze e non viceversa ad inasprirle”. Un regolamento dunque in definitiva che secondo Serafini bada solamente a fare cassa rimanendo anacronistico rispetto alla realtà di una popolazione che sempre con maggiori difficoltà arriva a fine mese.