Riceviamo e pubblichiamo
È proprio quando si spengono le luci dei riflettori che la solidarietà vale doppio. Quando tutto tace il rischio dell’indifferenza alimenta la paura dell’abbandono. Così, per evitare che il terremoto sia soltanto una pagina archiviata della cronaca recente, gli agricoltori della sezione Coldiretti di Tarquinia Monteromano si sono rimboccati le maniche e hanno raccolto 160 quintali di orzo e biada e altri 160 quintali di fieno ed erba medica spediti nelle Marche, precisamente a Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera dove gli allevatori combattono senza sosta per tenere in piedi le aziende e rilanciare le produzioni.
Alla mobilitazione hanno contribuito anche il Comune di Monteromano, la coop Pantano, la Centrale ortofrutticola e Cosmagrigi. “Tutti noi della Maremma – dice Alessandro Serafini, presidente della sezione Coldiretti di Tarquinia – abbiamo messo sui camion partiti per le Marche anche un affettuoso in bocca al lupo ai nostri colleghi marchigiani perché non mollino e perché possano presto rialzarsi da questa batosta. Lì si fanno produzioni di qualità che non possono morire, quelle zone così belle e ricche non possono correre il rischio di spopolarsi”. Alla raccolta di solidarietà – che segue le altre organizzate nei mesi scorsi in favore di Amatrice – hanno contribuito le aziende Velluti, Stefanelli, Serafini, Bonaventura, Talenti, Di Carlo, Tenuta Sacchetti, Di Simone, Torresi e Zacchini.