Turismo balneare, Stella (UDC): “Servono prezzi calmierati e riforma del settore”

Riceviamo dall’UDC e pubblichiamo

Prezzi in crescita e impatto sul turismo

Il settore turistico balneare rappresenta il terzo PIL d’Italia, ma nonostante la sua importanza, i prezzi degli ombrelloni e dei servizi balneari stanno diventando sempre più proibitivi per molti turisti. Secondo una recente analisi, il costo medio per due lettini e un ombrellone può variare da 15 a 45 euro al giorno, con picchi fino a 80 euro nei stabilimenti più lussuosi.

Il Dipartimento Demanio e Balneazione dell’UDC, nella figura del suo responsabile nazionale Gino Stella, sostiene famiglie, turisti e aziende balneari, riconoscendo l’importanza di trovare soluzioni concrete per sostenere il settore e garantire la competitività del turismo italiano. È proprio per questo che serve un tavolo con i sindacati e il governo per riformare il turismo balneare e trovare soluzioni concrete per sostenere gli operatori.

Le proposte dell’UDC per la riforma

La direttiva Bolkestein, volta a liberalizzare i servizi nel mercato interno dell’UE, sembra non aver tenuto conto delle specificità del settore turistico balneare italiano. Questa normativa avrebbe bisogno di essere rivista per evitare che i prezzi degli ombrelloni e dei servizi balneari continuino a salire, penalizzando i turisti e l’economia locale.

È fondamentale che il governo intervenga per regolamentare i prezzi degli ombrelloni e dei servizi balneari, garantendo la competitività del settore turistico italiano. Il governo potrebbe considerare di:

  • Ridurre le Barriere Burocratiche: semplificare le procedure per l’apertura e la gestione degli stabilimenti balneari
  • Introdurre Prezzi Calmierati: fissare limiti di prezzo per gli ombrelloni e i servizi balneari
  • Promuovere la Concorrenza: incentivare la concorrenza tra gli stabilimenti balneari per migliorare la qualità e ridurre i prezzi

Maggiori risorse ai Comuni e servizi essenziali

Secondo Gino Stella, il settore turistico balneare italiano ha bisogno di un approccio più equilibrato e strategico. La proposta prevede di attribuire direttamente ai Comuni costieri il gettito derivante dai canoni delle concessioni balneari, vincolandolo a servizi essenziali come:

  • Pulizia e Decoro delle Spiagge: garantire la pulizia e la manutenzione delle aree balneari
  • Sicurezza in Mare e sulle Spiagge Libere: assicurare la sicurezza dei turisti e degli operatori del settore
  • Servizi Igienici, Accessibilità e Inclusività: potenziare i servizi igienici e garantire l’accessibilità e l’inclusività per tutti
  • Garantire Servizi Eventi e Attrazioni per i Turisti: offrire servizi, eventi e attrazioni per i turisti e migliorare l’esperienza turistica
  • Creazione di Consorzi Pubblici per la Valorizzazione e la Programmazione del Turismo Balneare: creare consorzi pubblici per la valorizzazione e la programmazione del turismo balneare e garantire una gestione più efficiente e coordinata del settore

La crisi economica, le guerre e i dazi fanno sicuramente la loro parte nel rendere difficile il settore turistico. Tuttavia, l’Italia per crescere deve cambiare e soprattutto questo settore deve essere tutelato ma rigenerato. Sconti sugli investimenti fatti, promozioni e bonus turistici, detrazioni: una soluzione va trovata e sicuramente il governo la troverà.

Il settore turistico balneare italiano ha bisogno di un sostegno concreto e di una strategia di sviluppo a lungo termine. Il governo deve intervenire con misure concrete per tutelare gli interessi dei turisti e degli operatori, garantendo la crescita e la competitività del settore turistico italiano.