
Ancora ottimi risultati per Numa all’edizione 2025 dell’Alambicco d’Oro di Asti, tra le più prestigiose competizioni italiane dedicate ai distillati. I due brandy imbottigliati quest’anno dalla distilleria tarquiniese hanno infatti conquistato rispettivamente una medaglia d’oro e una d’argento, confermando il distillato come una delle eccellenze italiane più apprezzate a livello internazionale. Il riconoscimento si aggiunge a un palmarès già ricco di premi, che vede Numa vincitore per sei anni consecutivi anche al San Francisco World Spirits Competition, il campionato mondiale degli spirits.
Un percorso iniziato nel 2020 e costruito sul metodo artigianale
La storia di Numa ha preso il via nel 2020, quando al debutto vinse la medaglia d’oro alla competizione statunitense, facendo intuire il potenziale qualitativo del distillato. In realtà, il primo riconoscimento ufficiale risale al 2019, quando NUMA ottenne una vittoria proprio all’Alambicco d’Oro. Da allora, la continuità nei risultati ha contribuito a consolidarne la reputazione, tanto tra gli addetti ai lavori quanto tra gli appassionati. La caratteristica distintiva di NUMA è la produzione artigianale, frutto di una lavorazione che unisce tradizione e innovazione.
Dalla distillazione al legno: le scelte che fanno la differenza
Il processo produttivo di NUMA si distingue per l’utilizzo di alambicchi a bagnomaria della tedesca Müller, capaci di esaltare la purezza e la complessità del distillato. A questa fase segue un invecchiamento in botti di quercia francese della Tonnellerie Radoux, che conferiscono al brandy un profilo sensoriale riconoscibile, fatto di note morbide e rotonde, con richiami a mandorla, vaniglia e legno tostato. Un risultato che continua a essere premiato, confermando Numa come riferimento nel panorama dei brandy di qualità.
