Tarquinia, stamani il primo incontro pubblico per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028

Si è svolto questa mattina, nella sala consiliare del Comune di Tarquinia, il primo degli incontri pubblici promossi da Etruskey ETS nell’ambito del percorso di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028 insieme ai comuni di Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella e Tolfa.

Un’occasione di dialogo e partecipazione, per raccogliere spunti, criticità e suggestioni direttamente da cittadini e operatori del territorio. Al centro del progetto, sostenuto anche dal Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia e dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, c’è la valorizzazione culturale dell’Antica Etruria Meridionale nel Lazio, con Tarquinia capofila di una rete composta da dodici comuni.

Idee su Cardarelli, ceramica, musica e turismo per costruire un dossier condiviso

Durante l’incontro, coordinato dalla Destination Manager di Etruskey, Federica Scala, e dalla curatrice del dossier, Lorenza Fruci, è stato illustrato il percorso in vista della scadenza del 25 settembre, data entro cui sarà presentato il documento ufficiale al Ministero della Cultura. Il focus è su una visione di sviluppo culturale partecipata e sostenibile.

Tra i temi emersi, l’importanza di valorizzare Vincenzo Cardarelli e il patrimonio poetico locale, ma anche l’eredità artistica e artigianale della ceramica, elemento ancora vivo nel tessuto culturale cittadino. Non sono mancate suggestioni su musica, protagonisti del passato culturale cittadino come D.H. Lawrence e connessioni con figure che hanno segnato il passato di Tarquinia. Proposti approfondimenti sulle potenziali collaborazioni con Università Agraria di Tarquinia e Società Tarquiniense d’Arte e Storia. Apprezzato l’input di Semi di Pace sugli Etruschi come popolo di pace.

Sul fronte delle criticità, è stata sottolineata l’urgenza di migliorare i collegamenti logistici, in particolare ferroviari, e la necessità di un piano di intervento operativo in caso di successo della candidatura: tra le proposte, l’attivazione di commissioni tematiche e tavoli tecnici per affrontare da subito le carenze strutturali della città. Il sindaco Sposetti ha evidenziato come, in alcuni casi, ci si stia già muovendo su questo fronte.

Buona l’idea, meno la partecipazione: assenti i protagonisti culturali della città

Pur in un clima positivo e costruttivo, a margine dell’incontro resta un dato su cui riflettere: la partecipazione cittadina è apparsa piuttosto limitata, con scarsa rappresentanza dei professionisti della cultura e del turismo che operano quotidianamente sul territorio. Se da un lato l’associazionismo è stato presente, dall’altro sono mancati molti di coloro che, a Tarquinia, “vivono” letteralmente di cultura, arte ed eventi. Per una candidatura davvero condivisa, servirà allargare il più possibile il confronto e coinvolgere tutti i motori attivi della città. La diffusione a livello di ampia cittadinanza di un questionario – già distribuito stamani in versione cartacea – e possibili incontri più tematici, ad esempio con artisti e artigiani tarquiniesi, ma anche con le strutture ricettive, potrebbero garantire un quadro più reale della tessuto culturale e turistico cittadino, garantendo una programmazione certamente più efficace.