Lettere al Direttore: “Giovanni Bordi, il giovane tarquiniese decorato al Valor Militare nella Prima Guerra Mondiale”

Riceviamo da Cesare Bendotti e pubblichiamo

Nel quadro tragico della Prima Guerra Mondiale (1915-1918) troviamo la vicenda di molti giovani italiani che partirono dal loro paese per rispondere al richiamo delle armi, e non fecero più ritorno. Tra questi vi è Giovanni Bordi, nato a Tarquinia (all’epoca “Corneto Tarquinia”) il 25 settembre 1889. Figlio di Pio e Angela Paolucci, il suo nome, rimane inciso nella memoria locale ma anche nella grande storia del sacrificio militare italiano.

Avendo un fratello già sotto le armi, fu lasciato in congedo illimitato provvisorio. In seguito, il 24 novembre 1910 fu richiamato al servizio di leva presso il Reggimento Fanteria della Brigata Salerno, con sede allora a Genova. Il congedo definitivo arrivò il 29 settembre del 1911. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, come molti giovani italiani, Bordi fu richiamato e destinato al fronte, nella Brigata Lazio (131 e 132 Reggimento Fanteria) presumibilmente nelle zone di guerra del Carso o del Basso Isonzo, dove in quei mesi gli scontri furono feroci e continui.

Si distinse in particolare il 15 maggio del 1916 nel corso di un incendio in un ricovero: “noncurante del pericolo causato dallo scoppio di proiettili e bombe ivi depositate, sotto il fuoco di artiglieria che il nemico vi aveva concentrato, concorreva ad isolare ed a salvare grande quantità di munizioni ed altro materiale”. Per questo gesto di coraggio, il 18 novembre del 1920 gli fu conferita cin Regio Decreto la Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Morì il 4 agosto 1916 nel teatro di guerra del Carso o del Basso Isonzo.

La storia di Bordi è significativa anche per la memoria locale: Tarquinia, che pure ha una grande storia antica, vide anch’essa i propri figli partire e non tornare. Il loro ricordo è spesso inciso nelle lapidi dei monumenti ai caduti, nei ricordi delle famiglie e nei documenti storici che cercano di restituire un’identità a chi da quel conflitto non fece più ritorno. Giovanni Bordi rappresenta tanto l’individuo quanto il simbolo: un giovane di Tarquinia, richiamato alle armi, che affrontò la dura realtà del fronte e donò la vita per l’Italia in guerra. Conoscere e ricordare storie come la sua è un modo per onorare I caduti e mantenere viva la consapevolezza che dietro ogni nome inciso su un monumento c’è una persona, una famiglia, un piccolo borgo che ha vissuto una perdita.

Dal blog https://icadutidelcarso.blogspot.com/