A Tarquinia 25 aprile al veleno: mai così accesi i toni politici come negli ultimi giorni

(s.t.) Mai, in questi dieci mesi di amministrazione Mencarini lo scontro politico aveva raggiunto toni tanto accesi: la vicenda della foto con la fascia tricolore ed il saluto romano nella stanza del vicesindaco – che ad inizio mese portò alla revoca da quel ruolo di Manuel Catini, sostituito da Martina Tosoni – trova nuova linfa in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile. A dargliela è stato, ancora una volta, Anselmo Ranucci, consigliere d’opposizione ed ex assessore del Partito Democratico, che in un post Facebook alla vigilia delle celebrazioni lanciava un appello al sindaco Mencarini.

“Le chiedo in questo momento particolare per lei, di fare uno sforzo in più di quelli che già sta facendo e di presenziare personalmente a questa importante commemorazione. – le parole di Ranucci – Le chiedo questo sforzo caro sindaco, perché ritengo che lei sia l’unico rappresentante legittimato a indossare la fascia tricolore. Non me ne vogliano gli altri rappresentanti e suoi più stretti collaboratori, ma dopo il grave fatto verificatesi nella stanza del vice sindaco e i commenti, forse addirittura più gravi sull’episodio stesso, di alcuni suoi colleghi di giunta, compreso l’attuale vice sindaco, che mi permetto di chiederle di partecipare a questa commemorazione. Non solo per il ruolo che ricopre, ma perché è stato l’unico che ha preso le distanze dall’accaduto”. “se proprio non ce la dovesse fare – conclude Ranucci – a non deleghi questo vessillo di pace, unità e sacrificio a chi l’ha deriso e umiliato”.

Un intervento che ha scatenato reazioni veementi sul web, con i sostenitori di un fronte e dell’altro pronti a scendere in campo nei commenti. Sino all’intervento di Mencarini: “I suoi consigli non mi interessano – in riferimento a Ranucci – e non è mia intenzione prenderli in considerazione, lo invito pertanto a scegliere altri destinatari cui indirizzare le sue inutili ed inopportune morali. Il 25 aprile, come altre celebrazioni, processioni e manifestazioni, passerò con estremo dispiacere la giornata lontano dalla vita istituzionale a causa delle condizioni di salute che mi impediscono di partecipare alle manifestazioni pubbliche, condizioni che Ranucci conosce bene e nonostante ciò non prova nessuna vergogna nell’approfittarsene per riempire le pagine dei giornali con i suoi appelli strampalati e fuori luogo”.

“Io non accetto in nessun modo che la mia salute sia utilizzata per biechi giochi politici – continua Mencarini – sono stato eletto con una squadra di governo per portare a compimento il programma elettorale con il quale ci siamo presentati agli elettori e per il quale siamo stati votati. Ranucci dorma sonni tranquilli perché alla cerimonia del 25 aprile, così come accaduto finora, sarò rappresentato al meglio dalla mia squadra. Lui potrà permettersi di indicare chi dovrà rappresentare l’Amministrazione comunale e chi no se e quando sarà eletto Sindaco, qualora un domani dovesse decidere di far esprimere nuovamente gli elettori sulla sua persona, nonostante la sonora bocciatura ricevuta e nonostante avesse annunciato il ritiro dalla politica”.

Così, sempre durissima, arriva la controreplica di Ranucci, di nuovo affidata al profilo Facebook. “Cannibali assetati di potere dopo anni di sconfitte e trombature. – le parole del consigliere PD – Scambiano un invito al sindaco per un attacco alla sua salute, approfittando proprio loro per coprire le proprie incapacità e voglia di vendette sociali”. Per poi indicare esempi più o meno espliciti di pressioni esercitate su chi non si allinea: “Guai chi mette un mi piace sotto i post dei nostri oppositori, tuonava giorni fa uno di questi. È questa la Tarquinia che volete riconsegnare quando tra cinque anni verrete cacciati a calci nel sedere? Dittatura allo stato puro, dove anche le persone perbene, e ce ne sono in questa amministrazione, vengono imbavagliati al grido, o si fa come dice Rinnova o si va tutti a casa. Fatevi raccontare cosa ha dovuto subire il presidente del consiglio Bergonzini dai falchi della fascia facile. E io devo prendere da questi scolaretti ripetenti lezione di rispetto? Altro che attaccare lo stato di disagio del sindaco. Intendevo dire proprio il contrario e se qualcuno si è fatto tirare per la giacca e ci è caduto dentro è ignorante quanto i suoi consiglieri”.

Le sorprese che la politica riserva fanno sì che, a rispondere, di tutto il fronte della maggioranza sia Pietro Serafini, leader di Idea Sviluppo e autore di alcuni dei like ai post del Pd, che torna ad accusare la passata amministrazione di alcune falle, dalle complanari all’autostrada al passaggio a Talete. Una presa di posizione in favore del sindaco dal protagonista più inatteso – che in un’altra polemica sempre contro il suo storico rivale difende poi l’assessore Laura Sposetti -, aspettando la possibile nuova reazione dell’amministrazione a Ranucci.

Nel frattempo, la celebrazione è passata, ma i due contendenti all’origine della vicenda, Catini e Ranucci, erano assenti: la sfida pare, quindi, destinata a restare nelle chiacchiere social.