A Viterbo “San Faustino racconta”: “Bisogna riappropriarci dello storico quartiere”

Riceviamo e pubblichiamo

“Siamo tutti profondamente scossi da quanto è successo, ma dobbiamo reagire. Controllo delle forze dell’ordine e telecamere sono priorità assolute. Abbiamo visto quanto determinanti siano state anche nei fatti più recenti. Ma è necessario dare subito un segnale di attenzione. Un quartiere è più sicuro quanto più è vissuto, partecipato, carico di iniziative e vita sana”. A dichiararlo è l’assessore al centro storico e ai lavori pubblici Laura Allegrini, che aggiunge: “L’assessorato centro storico e lavori pubblici prende l’iniziativa, insieme alla Pro Loco di Viterbo, con la collaborazione del parroco Don Flavio e dei Padri Agostiniani, e organizza per il 17 maggio un pomeriggio di racconto del quartiere. “San Faustino Racconta” è la prima di una serie di iniziative per far conoscere ai viterbesi e agli abitanti stessi, oltre ai turisti, uno dei quartieri più belli di Viterbo. Illustreremo, camminando, un’idea di riqualificazione della zona che, come ho più volte detto, deve trarre spunto dal settecentenario del miracolo della Madonna Liberatrice della Trinità per rinascere, partendo dal raccontare la vita passata e presente attraverso monumenti, attività, storia, e soprattutto le sue infinite potenzialità. Gli abitanti viterbesi di San Faustino sono pochissimi e sempre più anziani. Le case stanno perdendo valore. Il quartiere è fuori degli itinerari turistici. Dobbiamo pretendere invece che tutte le prossime grandi iniziative della città di qualsiasi natura, sportiva culturale, popolare, si svolgano anche qui. Quando si creano dei vuoti, infrangere le regole è più semplice. Abbiamo avuto tante avvisaglie e anche tristi conferme. Non si può più aspettare – prosegue l’assessore Allegrini -. Ottima fu lo scorso anno l’iniziativa del cinema in piazza, promossa dall’assessore De Carolis. Ma gli interventi non devono essere sporadici. Penso a Caffeina, al Christmas Village, solo per fare un esempio. Anche le guide turistiche devono dare una mano per farci riappropriare del quartiere. La zona ha bisogno di una riqualificazione più ampia, a cominciare da via Maria Santissima Liberatrice e di una reale “messa in sicurezza”. Il completamento del restauro delle Scuderie Sallupara, di cui si definirà l’uso, e della torre pentagonale, devono rappresentare solo l’inizio. L’amministrazione deve e vuole investirci, affinché i cittadini che ci abitano e lavorano si sentano veramente sicuri. Una volta il cinema Metropolitan era frequentatissimo e il dedalo di strade che scende verso il Corso e verso piazza dei Caduti era sicuro – conclude l’assessore -. La tristezza per quanto è successo deve comunque darci la forza e la convinzione che, invece, proprio lì dove sembra più difficile intervenire, bisogna spendere per riconquistare spazi di vivibilità e di tranquillità”.