Ad inizio seduta, infatti, il presidente Alberto Blasi ha chiaramente detto di non aver ancora trovato l’accordo né sul presidente né sulla giunta esecutiva con le forze della coalizione che lo ha sostenuto alle elezioni, in particolare con i Moderati e Riformisti. Per questo Blasi ha indicato pubblicamente Renato Bacciardi – già presidente della seduta in quanto consigliere anziano – come nome da votare in attesa di trovare un accordo di coalizione.
Una proposta che Bacciardi ha rifiutato – e pare lo avesse fatto già, precedentemente, in provato – e che apre un solco ancora più grande (o almeno sicuramente più evidente) nella maggioranza. Il risultato è qualche battibecco, dei vani appelli alla responsabilità da parte del PD e due votazioni in cui il centrodestra sostiene compatto il proprio candidato Fanucci, i Moderati e Riformisti votano prima Bellatreccia poi Boni ed il resto della maggioranza vota comunque Bacciardi.
“Una pagina triste – le parole dall’opposizione di Catini – vorremmo spiegazioni e riflessioni sui motivi di comportamenti che rispecchiano il peggio della Prima Repubblica”. Ma dal fronte della maggioranza paiono arrivare nuvole ancora più cupe, con un’incomunicabilità sempre più marcata sui cui effetti, ormai, è anche difficile fare previsioni.