Agraria: Guarisco sul bilancio in polemica con Peparello e Caria

Riceviamo e pubblichiamo

L’approvazione, da parte del Consiglio dell’UA di Tarquinia, del Bilancio Consuntivo 2012 e di Previsione 2013, ha provocato il dilagare di nozioni, spesso improprie e inesatte, provenienti da più parti. In particolare hanno avuto grande spazio, sulla stampa locale, le dichiarazioni rese sull’argomento, dall’assessore Antonio Peparello e dal consigliere Luigi Caria. Sorprendente il loro modo di ergersi ad unici conoscitori della complessa architettura contabile dell’Università Agraria di Tarquinia, quasi a ricordare ai più ignari il loro trascorso alla “Bocconi”.

Il primo, asserisce che le dichiarazioni dell’opposizione dell’U.A. – quindi incluse quelle del sottoscritto – dimostrano di non sapere leggere il bilancio dell’Ente, definendo “monotono” l’atto di denuncia manifestato dalla medesima, per la mancanza di documenti essenziali, come la Relazione dei Controllori dei Conti, a corredo della delibera di Consiglio per l’approvazione dei Bilanci. Tale atteggiamento induce a pensare che l’ordinaria predisposizione degli atti, a cura dell’attuale maggioranza, implichi sistematicamente l’assenza di documentazione e quindi, le eccezioni sollevate dall’opposizione si traducono in un fastidioso ed inutile esercizio, fino a rasentare la “monotonia” a cui fa cenno l’ass.re Peparello.

Tali semplificazioni mirano a nascondere le vere anomalie gestionali e contabili del Conto Consuntivo dell’Ente, rappresentate sinteticamente nei seguenti punti:

  1. Eccessivo ricorso all’anticipazione di cassa, per un importo medio, a partire dall’anno 2008 di € 268.000 circa;
  2. Elevata tendenza all’indebitamento a partire dal 2007 (€ 24.787) anno 2012 (€ 368.654)

Torna utile ricordare all’assessore Peparello che le due partite debitorie, sopra elencate, generano interessi esosi del 6.76%, a favore delle Banche, che si riflettono sulle tasche dei cittadini.

Il secondo, invece, tra citazioni di latino classico “datio in solutum” e natura anglosassone “standby” tenta di spiegare al sottoscritto, che l’Amministrazione di cui è parte, ha già provveduto a diminuire i costi della politica nel Bilancio di previsione 2013, fissando le indennità degli amministratori a € 62.000 e che con modifiche allo Statuto si provvederà a diminuire il numero degli assessori dell’Ente.

Mi preme chiarire al consigliere Luigi Caria, se posso permettermi, che la mia proposta in Consiglio era un’altra: abolire le indennità degli assessori dell’U.A. per essere rispettosi e solidali al disagio economico che vivono attualmente i giovani disoccupati, alle difficoltà economiche delle imprese e degli operatori commerciali, alle famiglie bisognose. Per quanto attiene al numero degli assessori, se non sono pagati, è ininfluente che siano tre o sette, si può anche tollerare che il Presidente Antonelli gradisca lavorare con tante persone, quindi mutare lo Statuto è una operazione inutile.

Mi permettano il consigliere Caria, Peparello e il Presidente Antonelli, di esprimere il mio rammarico e dissenso alle ostilità, da loro mostrate verso l’abolizione del compenso degli assessori dell’Università Agraria. Tale rifiuto, costituisce una opportunità persa per estendere la proposta anche agli assessori del Comune. Cari compagni Antonelli, Peparello e Caria, abolire le indennità degli assessori alla Università Agraria e al Comune comporterebbe una economia per i cittadini di Tarquinia di circa 150.000 euro l’anno, per 10 anni 1.500.000 euro.

Mi chiedo, contraendo un mutuo decennale dello stesso importo, si potrebbero costruire almeno 15 unità abitative da destinare ai cittadini più bisognosi e meno fortunati di noi? Questa non è demagogia, è calcolo.

Giovanni Guarisco
Consigliere dell’U.A. di Tarquinia