

Tarquinia ha salutato un uomo, un professionista, che per decenni ha rappresentato un punto di riferimento nel suo ambito: Alberto Gentili – “Alberto della patente”, come ha scritto qualcuno sui social – se n’è andato nei giorni scorsi.
Dal 1963 era l’anima e il motore dell’Autoscuola Gentili, la prima della città tirrenica e la quinta dell’intera provincia: sintomo della visione e della modernità di Alberto che già tre anni prima, assieme a un amico ed ex collega di studi all’Agrario di Bagnoregio, aveva avviato un’autoscuola a Tuscania, e che poi per qualche anno ne avrebbe avuta una anche a Civitavecchia.
“È stato un punto d’arrivo dei nostri diciotto anni, quando potevamo prender la patente”, ricordano altri, mentre in tanti, in questi giorni, hanno chiamato la famiglia da tutta la provincia per le condoglianze e un ricordo: in fondo, per lui, sono oltre sei decenni in autoscuola, tanto che nel 2013 la Camera di Commercio aveva premiato Alberto per i cinquanta anni consecutivi di attività e per il suo contributo positivo alla crescita e sviluppo del territorio.

Sei decenni di lavoro, impegno, competenza e intuizioni, ma anche di disponibilità: quella dimostrata nel sensibilizzare all’educazione stradale, nei tanti progetti scolastici che hanno visto Alberto e l’autoscuola entrare nelle classi – sin dalla materna sino ai gradi più alti – per spiegare norme, segnaletica, attenzione e rispetto. Dai corsi per i patentini per il ciclomotore a quelli per i piccoli pedoni o ciclisti, per educare i ragazzi a vivere con consapevolezza e sicurezza la strada, sino agli incontri con i genitori per la sicurezza dei bambini in auto: tante le iniziative volontariamente messe a disposizione delle istituzioni cittadine, comprese le amministrazioni di ogni colore che più volte lo hanno interpellato per consulenze sulla segnaletica.
“Un uomo moderno anche nel modo di anticipare i tempi – ricordano dalla famiglia – sia dal punto di vista della formazione – l’autoscuola è stata spesso tra le prime in Italia a tenere corsi specialistici legate a novità normative – che da quello della gestione dell’azienda: dove, con spirito appunto di modernità, non ha avuto timori o remore a far intraprendere con lungimiranza alle donne un percorso di lavoro e di professionalità in un ambito che era prettamente maschile”.
