Riceviamo e pubblichiamo
Nell’ articolo il sindaco denunciava il triste fatto che a Tarquinia sul retro dei supermercati si formi una fila di persone che aspetta che i commessi mettano fuori dai reparti i prodotti scaduti.
“Il primo cittadino non perde occasione per ricordare alla città quanta ricchezza è riuscito a riversare sul territorio grazie alle compensazioni per le quali ha venduto ad Enel la salute dei Tarquiniesi, ed ora finge di non vedere che la povertà che tanto piange è figlia della ferita che la sua stessa politica ha inferto al paese”.
“I milioni di Enel sono finiti in cemento – continua Alessandrelli – con quei soldi il sindaco non ha fatto altro. L’inquinamento ha danneggiato l’agricoltura ed il turismo, indotti primari dell’economia tarquiniese, la crisi s’è poi allargata a macchia d’olio alle altre categorie commerciali causando impoverimento e disoccupazione. Nessun’ investimento da parte dell’amministrazione sull’imprenditoria giovanile, nessun investimento sul monitoraggio dell’aria e quindi sulla salute dei cittadini, nessun fondo di previdenza e garanzia per giovani coppie, nessuna tutela per le famiglie, nessuna assistenza agli anziani, nessun progetto per il paese. Chi conosce il sindaco, sa che non è uno di quei tanti primi cittadini sempre in giro per la città e che suo genero,Fabio Bordi, oltre ad essere esponente del PD e presidente del consiglio dell’Università Agraria è anche dipendente di un noto supermercato tarquiniese. Il sindaco non tiri in ballo i tecnici,né il governo, né il parlamento perché se c’è un responsabile della povertà del paese è soltanto lui. Giusto in questo caso far finta di non vedere e non emanare l’ordinanza contro il riciclaggio, ma non faccia finta di non sapere in che condizioni ha ridotto i cittadini e prenda provvedimenti per risollevare il paese”.