Alla biblioteca di Caprarola la presentazione di un diario di prigionia

Riceviamo e pubblichiamo

Caprarola

Nuovo appuntamento presso la Biblioteca Comunale di Caprarola, ospitata nel Palazzo della Cultura. Sabato 4 maggio 2019 alle ore 17 sarà ospite Luigi Maria Bianchini, che presenterà il libro “Brodetto ottobrino, consommè di cartoline”. Diario della prigionia di Mario Bianchini. Biagio Stefani dialogherà con l’autore.

Medico in pensione, giornalista e scrittore, di origine caprolatta per parte di madre, Luigi Maria Bianchini, con questo libro dal titolo tanto insolito quanto ironico, racconta la detenzione del padre in un campo di concentramento tedesco durante la seconda guerra mondiale.

L’autore del diario, il ventitreenne Mario Bianchini, tenente romano della Guardia alla Frontiera, poco dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, è fatto prigioniero col suo plotone e gli altri uomini del presidio, compresi i superiori. Nell’assenza completa di direttive, ordini e disposizioni da Roma, i militari non sanno come comportarsi e sono tutti catturati, senza colpo ferire, dalle truppe tedesche, che s’appropriarono anche dell’intero materiale bellico e alimentare, e vengono trasportati nei campi di concentramento (lui finirà in Polonia).

Una volta giunti qui, comincia da subito la propaganda affinché tradissero il giuramento fatto allo Stato italiano ed entrassero a far parte delle truppe germaniche o della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini, stato fantoccio voluto dalla Germania per il governo delle regioni italiano in mano tedesca. Come convincerli? Facile: facendo leva sulla fame che già li attanagliava e, allora, se venite da noi, si mangia quello che si vuole, si beve in abbondanza, c’è tutto il tabacco che si desidera. La reazione fu negativa, nonostante anche l‘oratoria forbita d’un italiano rubizzo e satollo con una divisa impeccabile, già passato dall’altra parte. Quasi nessuno di loro accettò il trasferimento. La mattina dopo i comandanti del campo tirarono fuori tutta la loro teutonica ironia, facendo trovare ai prigionieri, in modo che capissero la differenza, un cartello con il “menù” della giornata: “Ore 12 – Brodetto ottobrino – Ore 17 – Consommé di carotine”. Due brodaglie d’acqua calda con un po’ d’indefinibile verdura.