Da murata viva, dal chiuso del suo corpo buio, svela a sé e agli altri la forza di una possibile resurrezione che avviene soltanto attraverso il nudo di una rivoluzione personale. È dal buio in cui si trova Antigone che ha inizio il lavoro della Compagnia Ilaria Drago.
Antigone pietas_ polifonia elettronica per una resurrezione possibile è un primo studio del più ampio progetto natura antigone e che la regista Ilaria Drago ha presentato nell’agosto scorso al Magna Graecia Teatro Festival.
Lo spettacolo ci mostra Ilaria–Antigone all’interno della grotta dove lo spettatore si ritrova a condividere lo stato di paura viscerale di un sepolto vivo. Nell’antro buio Antigone ripercorre le tappe della sua storia, parla con Creonte, prega la madre, poi la sorella, parla a Polinice, affrontando il tema del potere, dei diseredati, degli ultimi, e di una possibile catarsi.
Sul palco troviamo Ilaria–Antigone e uno scheletro metallico, una macchina scenica di ferro che diventa antro, corpo stesso di Antigone, nave per solcare il mare della possibile resurrezione auspicata. In questa architettura scenica realizzata da Mikulàš Rachlìk Ilaria Drago si muove tentando un’azione nel buio esistenziale di Antigone, assumendo su di sé il corpo di lei e il suo esperire.
La nostra attrice in scena creerà grazie all’utilizzo del looper una partitura live vocale a più voci, voci di Antigone che di volta in volta richiamano fuori di sé le sue memorie e che interagiscono con le musiche e le sonorizzazioni di Marco Guidi.
Questo primo studio presenterà quindi una partitura a più livelli – voce nuda, lettura in forma di concerto poetico, amplificazione della scena – e verranno lanciati indizi che saranno sviluppati in seguito sia nello spettacolo stesso che in altre variazioni dell’intero progetto natura antigone. Per info: www.ilariadrago.it, prenotazioni e organizzazione Katia Caselli cell. 339/8577434 kate_caselli@hotmail.it