Riceviamo e pubblichiamo
Approfittiamo invece per fare chiarezza sulla posizione dell’ARCI che, convintamente, sostiene la scelta dell’Amministrazione di attivare, fin dal 2011, il prog. SPRAR scongiurando così il rischio di insediamenti di massa e incontrollati che contrastano con un sistema teso all’ integrazione e all’inclusione sociale delle persone provenienti da Paesi Terzi.
La bontà della scelta è confermata anche dalle affermazioni del Prefetto di Roma, in occasione di un incontro tenutosi il 25 gennaio u.s. con 22 sindaci del Nord Lazio, che è divenuta occasione per invitare i sindaci ad attivare i progetti SPRAR riconoscendone la bontà e indicando tale Sistema come l’unico in grado di contrastare la ghettizzazione e l’emarginazione, da sempre fonti di disagi e di scontri tra civiltà.
Trascurando le farneticazioni dal chiaro sapore razzista e le mendacità che permeano l’intero articolo riteniamo di cogliere l’occasione per informare la cittadinanza che i beneficiari del progetto SPRAR non abitano nella Via Fornacetta ma in appartamenti sparsi in varie zone della città proprio perché il Sistema prevede l’integrazione sul territorio e pertanto riteniamo che, ove qualcosa di vero dovesse esserci nell’articolo pubblicato (cosa di cui abbiamo fondati motivi per dubitare!) non è certamente imputabile ai beneficiari dello SPRAR ma forse, piuttosto, a quella ghettizzazione cui un sistema di accoglienza di massa e incontrollato costringe.