Poemetti scritti in una lingua nuova, in cui non era più la parola a dare un significato alle cose, ma le parole ad assumere forma solo attraverso stimoli esterni, suoni, colori, musica. Nel corso degli anni quel piccolo libro è passato di mano in mano e se ne sono innamorati moltissimi, rapiti dalla folle lingua “musicale” creata da Maraini, quel fanfolese diversissima da tutte le altre.
Nel Centro Studi di via Scarabelli toccherà a Matteo Guerra ed agli attori del suo laboratorio tenere una lezione aperta sulla lettura e l’interpretazione della poesia metasemantica, partendo dalle brevi poesie di Maraini.