La morte è un fatto normale, è parte della vita. È la vita ad essere eccezionale. In fondo Gunther Von Hagens, l’anatomopatologo tedesco creatore di Body Worlds, con queste poche parole non fa altro che attaccare i suoi detrattori e le polemiche che ancora accompagnano il suo lavoro. Perché fin dal 1977, quando ha inventato il metodo della plastinazione -procedimento che permette la conservazione dei corpi e che consiste nella sostituzione dei liquidi corporei con dei polimeri di silicone-, che ha provveduto a migliorare di anno in anno estendendo le sue ricerche anche al regno animale e non solo umano, scandalo e stupore sono il ritornello che sembra accompagnare le esibizioni a cui presta le sue “opere”. Opere in quanto lo stesso Von Hagens vuole presentarsi al pubblico come un artista e come tale si considera, con l’onnipresente cappello scuro che fa eco alla figura di Joseph Beuys e l’atteggiamento di un creatore di capolavori, tanto che lo stesso José Jiménez nel testo Teoria dell’arte riporta la sua testimonianza e si chiede se questi lavori, che ristagnano sul labile confine tra Arte e Scienza, possano rendere Von Hagens un vero e proprio artista oppure un medico scienziato.
L’anatomia è fondamento essenziale per gli artisti, si pensi agli studi innovativi di Leonardo da Vinci sui cadaveri o alle bellissime tavole anatomiche di Pietro da Cortona realizzate nel Seicento ma pubblicate solo un secolo dopo, nelle accademie di Belle Arti i corsi di anatomia artistica sono obbligatori per tutte le principali discipline, così come è impossibile pensare agli arditi scorci del Tiepolo o ai muscolosi ignudi di Michelangelo senza la conoscenza perfetta del corpo umano. Certo con i mezzi che abbiamo oggi, questi grandi artisti avrebbero appreso con maggiore facilità le conoscenze che allora avevano raggiunto con tanto sudore e a volte paura (Leonardo era costretto ad aprire e indagare i cadaveri di notte e l’accusa di dissezione è in cima alla lista delle tante che lo obbligarono a lasciare la Roma di Leone X).
Una chicca: tra le scenette ricostruite, vi è anche quella del gioco di carte che compare nel film Agente 007-Casinò Royale. Più in là il portiere che si apre in due nel salto, il giocatore di basket o quello intento a una partita a scacchi, i ballerini e persino un tentativo di pronto soccorso tra un cadavere-medico e un paziente che attende di essere rianimato da un massaggio cardiaco.
Visto il gran numero di visitatori, la mostra è stata prolungata fino al 12 aprile, permettendo lo sviluppo all’interno di un padiglione espositivo per i giovani artisti delle Accademie e delle Scuole d’Arte. Vi segnaliamo a proposito la mostra -dopo quella degli allievi dello IED e della Rufa- degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma dal 10 al 16 marzo, che hanno realizzato una serie di lavori con i mezzi più disparati sul tema dello studio anatomico e della figurazione umana.
Un’esposizione consigliata a chiunque studi arte o medicina, ma anche a chi è interessato a conoscere in modo diverso il corpo che abita e il modo in cui farlo funzionare al meglio.