Cacciatori & Università Agraria insieme per il ripopolamento della fauna locale

Riceviamo e pubblichiamo

Cacciatori & Università Agraria insieme per il ripopolamento della fauna locale. Continua una sinergia a favore del territorio che sta dando ottimi risultati. La via scelta è quella di attivare un recinto di ambientamento per la selvaggina di immettere in zone specifiche. Condizione fondamentale per garantirne la vita e la presenza dopo il lancio. Nei giorni scorsi sono state liberate oltre 40 lepri adulte stabulate e protette in un recinto elettrificato. Il terreno di tre ettari è stato messo a disposizione dall’Università Agraria di Tarquinia nell’area di ripopolamento e cattura della Civita, ed è gestito direttamente dai cacciatori di Tarquinia che volontariamente hanno realizzato la struttura e accudito gli animali.

“Nei tre anni di gestione di questa piccola ma importante realtà, sono stati lanciati oltre 120 lepri e 450 fagiani – spiega il Consigliere dell’Università Agraria Daniele Ricci – risultato conseguito grazie al volontariato dei cacciatori di Tarquinia, alle associazioni venatorie Libera Caccia, Arci Caccia e Federcaccia. Tutti insieme per il ripopolamento faunistico”.

“Un esempio virtuoso di come con poche risorse si possa tutelare e aiutare il nostro territorio – dichiara il Presidente dell’A.T.C. 2 Giuseppe Pilli – importante trovare Enti locali così attenti ai bisogni del mondo venatorio e della fauna nel complesso, auspichiamo che questo rapporto con l’Università Agraria duri nel tempo”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente del locale circolo cacciatori Benedetto Natali per il quale “è bello vedere ripagati i nostri sforzi a tutela del territorio dove operiamo, un successo annunciato che dimostra la grande sensibilità dei cacciatori di Tarquinia”.

“Il sogno – conclude Daniele Ricci –  è lanciare specie autoctone, nate sul posto, in questo senso l’Università Agraria ha già approvato un progetto e ottenuto i permessi per la realizzazione di un recinto per l’allevamento di lepri presso il centro aziendale dell’Ente, fondamentale ora reperire le risorse necessarie. Tutela della biodiversità animale, ripopolamento faunistico e nuovi redditi per l’ente sono l’obbiettivo finale”.