“Cento passi per…”: a Tarquinia incontro con un collaboratore di giustizia

Riceviamo e pubblichiamo

incontro_bentivoglioMartedì 28 aprile, dalle 17 alle 19, presso il Centro di Aggregazione Giovanile di via delle Torri, a Tarquinia, si terrà un incontro con un collaboratore di giustizia di Reggio Calabria, Tiberio Bentivoglio, che vive attualmente sotto scorta per aver denunciato i propri estortori. Bentivoglio ha subito venti anni di ricatti, danneggiamenti, furti, violenze e, infine, un proiettile in una gamba ed un altro conficcato nel marsupio che teneva sulle spalle. La ‘ndrangheta non perdona, ma lui sembra ancora più tenace, nonostante lo Stato, che pure lo fa scortare e gli ha dato un riconoscimento economico quando gli hanno sparato, oggi lo riduca al lastrico con le cartelle di Equitalia! Su di lui è stato scritto un libro che nel corso dell’incontro sarà distribuito ad offerta libera.

Nel corso della mattina di martedì 28 aprile, Bentivoglio incontrerà i ragazzi del Liceo Scientifico in assemblea d’Istituto, mentre il pomeriggio ci sarà un incontro aperto alla cittadinanza ad ingresso (ovviamente) libero.

L’incontro, ospitato dalla coop. Alice nei locali del CAG, è promosso da “Centopassi per… – Gruppo di Lavoro per la Legalità – Viterbo”, la realtà nata negli ultimi mesi dalla collaborazione tra Libera, CGIL, Arci e alcune scuole della provincia, più sensibili al tema. Una realtà che vive la sua fase di “presentazione” ai cittadini della provincia di Viterbo, cominciando con una scuola, l’ISIS “Cardarelli” di Tarquinia, che da anni è impegnato nella promozione di una cultura della legalità. Tra le più recenti iniziative si ricordano, nel 2011, l’incontro con Gherardo Colombo, quello con il giudice Almerighi, con il direttore di Telejato Pino Maniàci e il progetto “Legalità in campo”, che ogni settembre porta a Corleone dei ragazzi a lavorare sulle terre confiscate alla mafia.

Nella provincia di Viterbo sono già due le proprietà confiscate ed assegnate (una a Nepi, l’altra a Montefiascone) e molti altri beni attendono di essere destinati; significa che il fenomeno mafioso, ormai profondamente radicato, chiama tutti ad un impegno aperto e coraggioso in difesa della legalità.