
Riceviamo dal comitato No Fer Selvaggio Montalto e Pescia e pubblichiamo
«Il voto unanime dell’Assemblea Capitolina contro il deposito nazionale di scorie nucleari in Tuscia e contro l’abuso degli impianti da fonti rinnovabili rappresenta un segnale forte, atteso e decisivo per la difesa del nostro territorio». Lo dichiara in una nota il Comitato No FER Selvaggio Montalto e Pescia, che accoglie con grande soddisfazione la mozione approvata ieri in Campidoglio.
«Ringraziamo profondamente tutte e tutti coloro che, nelle istituzioni e nei comitati, hanno reso possibile questo risultato – prosegue il Comitato –. Il voto di Roma, che arriva da una delle sedi politiche più importanti del Paese, rafforza le ragioni di una mobilitazione che da tempo coinvolge migliaia di cittadini, agricoltori, tecnici e amministratori locali della Tuscia».
La mozione, approvata, impegna il Comune di Roma ad attivarsi contro la realizzazione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi nel territorio della provincia di Viterbo, riconoscendone l’incompatibilità ambientale, geologica e idrogeologica. «Falde superficiali, rischio sismico, contiguità con il bacino del Tevere – ricordano dal Comitato – rendono questa scelta non solo inopportuna, ma pericolosa per l’equilibrio ecosistemico di un’intera area».
Il documento approvato in aula chiede inoltre un freno all’installazione indiscriminata di impianti da fonti rinnovabili – fotovoltaici ed eolici – realizzati senza pianificazione e spesso in aperto contrasto con la vocazione agricola, turistica e culturale del territorio. «Il nostro territorio – sottolinea il Comitato – è già saturo di impianti, e il suolo continua a essere consumato senza logica, con progetti che ignorano del tutto la sostenibilità e il parere delle comunità locali».
«Chiediamo – conclude la nota – che il voto del Campidoglio non resti un gesto isolato, ma diventi la base per una strategia condivisa tra istituzioni, comitati e cittadini. La Tuscia non può diventare terra di sacrificio: serve subito una cabina di regia, un tavolo tecnico e giuridico per fermare sia il deposito delle scorie sia il dilagare del FER selvaggio. Il nostro impegno, come sempre, proseguirà con determinazione e trasparenza».
