“Nel mi dispiace pronunciato non c’è nessun senso né alcuna allusione politica. – ha chiarito poi, contattato telefonicamente – Ma ho tenuto a ringraziare sia i consiglieri presenti, sia il pubblico, che ha atteso un’ora in aula prima di veder definitivamente dichiarato insufficiente il numero legale”. Ringraziamenti contestati dal pubblico stesso: “Perché oltre a ringraziare non biasima il comportamento di chi non è venuto?”, il grido sollevatosi. “Io non ho il potere di biasimare nessuno”, ha chiosato Bergonzini, nel cuore di una serata in cui di fatto ha dovuto fare il parafulmine, non mancando in alcuni casi di lasciare intendere forse un disaccordo per la strada imboccata dai compagni di maggioranza.
Disaccordo, comunque, ufficialmente smentito dallo stesso nelle dichiarazioni del post. “Ho voluto garantire l’opposizione, – ha ribadito anche al termine – attendendo il tempo necessario perché l’argomento possa essere portato in seconda convocazione. Ma sulla richiesta dell’opposizione di inserirlo all’inizio dell’ordine del giorno non posso prendermi alcun impegno”.
Per il presidente del consiglio, insomma, i compiti e la diplomazia sul tema sono tutt’altro che finiti, con la vicenda che anziché spegnersi ieri sera si è riaccesa ulteriormente e che proseguirà almeno sino ad una nuova convocazione. Con lui – volente o nolente – al centro: e se c’è chi tra i consiglieri di minoranza lo ringrazia e anzi accusa la maggioranza di averlo abbandonato, tra il pubblico non manca chi indirizza a lui – unico in aula – il malcontento relativo all’atteggiamento della maggioranza.