
Riceviamo dalla Provincia di Viterbo e pubblichiamo
Martedì 13 maggio si terrà, presso la sede della Provincia di Viterbo, una riunione con i sindaci dei comuni inseriti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) per ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. L’incontro ha l’obiettivo di aggiornare tutti gli enti coinvolti sullo stato delle attività condotte dalla Provincia, in particolare rispetto alla condivisione e al coordinamento delle informazioni disponibili, e definire nuove iniziative comuni a tutela del territorio.
La Provincia di Viterbo rinnova il proprio ringraziamento ai sindaci per l’impegno dimostrato sin dall’inizio, così come ai cittadini e ai comitati spontanei che, attraverso manifestazioni e momenti di confronto pubblico, hanno contribuito a mantenere alta l’attenzione su una questione tanto delicata quanto centrale per il futuro della Tuscia.
L’amministrazione provinciale ha assunto un ruolo attivo, fermo e coerente sin dalla pubblicazione della proposta di CNAI avvenuta il 13 dicembre 2023, che individua 51 siti potenzialmente idonei in Italia, di cui ben 21 ricadenti nel territorio viterbese. La Provincia, ritenendo tale proposta lesiva degli interessi del territorio e priva della dovuta considerazione delle osservazioni avanzate nelle sedi istituzionali, ha presentato autonomo ricorso al TAR del Lazio (RG 1888/2024). Successivamente ha depositato motivi aggiunti anche contro il Rapporto ambientale del 26 novembre 2024 e ha inoltre proposto ricorso avverso il diniego all’istanza di accesso agli atti.
“Ribadisco l’impegno fermo e costante della Provincia di Viterbo nel contrastare un progetto che riteniamo inaccettabile per il nostro territorio – dichiara il presidente Alessandro Romoli –. Abbiamo messo in campo tutte le azioni istituzionali e legali possibili per impedire che la Tuscia diventi il sito del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Continueremo a difendere con determinazione la salute, l’ambiente e lo sviluppo di qualità della nostra comunità, facendo rete con i comuni, i cittadini e tutti gli attori coinvolti in questa battaglia. Cogliamo con favore le dichiarazioni del ministro Pichetto Fratin che sono certo presto si trasformeranno in atti amministrativi e legislativi concreti. La salvaguardia del territorio non è una bandiera da sventolare o una casacca da indossare, ma una causa comune da condividere con tutte le forze politiche del territorio che abbiamo il dovere di difendere unanimemente, senza se e senza ma”.
