Riceviamo e pubblichiamo
«Protagonisti di questa interessante esperienza – scrive Elisa Polidori, storica dell’arte e direttrice del Museo Diocesano di Gubbio – sono Paolo Crucili, Luigi Fondi, Paolo Carlo Monizzi e Riccardo Sanna, quattro artisti che propongono al visitatore il loro personale rapporto con la nostra epoca attraverso il linguaggio artistico, espressione che sublima ed eleva gli animi a un nuovo atteggiamento nei confronti dell’universo che viviamo nel quotidiano, ormai sclerotizzato dalla tecnologia, dalla frenesia, dall’individualismo del vivere moderno e dalla perdita del rapporto anche sensoriale con quanto ci circonda».
«Incontrare le opere di Crucili, Fondi, Monizzi e Sanna significa incontrare gli autori in prima persona, incontrare il loro e il nostro tempo – specifica il critico d’arte A. Fabbri – schiavo della selvaggia informatizzazione e digitalizzazione che scioglie il legame tra uomo e territorio, ridisegna i comportamenti verso un atteggiamento passivo, rassegnato e non più consapevole delle proprie immense capacità psicofisiche».