Riceviamo e pubblichiamo
“Perché duri la memoria” è stato lo slogan dell’incontro, che ha dato il senso profondo della responsabilità personale e collettiva di essere “propugnatori di memoria”, per non far ripetere più tragedie così indicibili. «La scuola come la famiglia, – dichiarano gli insegnanti – sono i luoghi più efficaci dove i giovani possono ricevere le testimonianze dei valori più importanti, quali il rispetto per le diversità. Modigliani è stato bravissimo nel trasferire agli studenti il concetto che non esistono le razze ma solo l’umanità. Ghandi affermava che “esiste una sola razza. L’umanità!”».
Il dirigente scolastico Laura Piroli ha portato il saluto dell’istituto e ha espresso i più sinceri ringraziamenti a Modigliani. «C’era un sogno, racconta Primo Levi, – ha affermato Piroli – scrittore conosciutissimo scampato ai campi di concentramento, che tormentata i prigionieri: il sogno di essere tornati a casa e di cercar di raccontare ai famigliari e agli amici le sofferenze passate, e accorgersi, con un senso di pena desolata, che essi non capivano, non riuscivano a rendersene conto. Oggi ricordiamo non solo ciò che è accaduto nell’altro secolo; oggi vogliamo ricordare le atrocità che ancora insanguinano i nostri giorni tranquilli. Noi siamo fortunati, ma anche in questo presente ci sono realtà in cui l’odio acceca la ragione e la vita umana è meno di niente. Per evitare tutto ciò è necessario che i giovani sappiano difendersi dalle fanatiche ideologie e sappiano esprimere liberamente, senza cercare la sopraffazione, le proprie idee. Per tale motivo noi ricordiamo e, nei racconti che si ripetono, idealmente passiamo il testimone da una generazione all’altra, perché i sopravvissuti di ieri ormai sono pochissimi. Ma tantissimi giovani devono avere nel cuore le loro testimonianze».