
















di Stefano Tienforti
Quattro serate consecutive, tante anime musicali diverse e un unico filo conduttore: la qualità. Dal 17 al 20 luglio il Chiostro di San Marco ha ospitato il percorso centrale dell’edizione 2025 dell’Etruria Musica Festival, confermando la rassegna come uno degli appuntamenti culturali più importanti della città. Il picco di pubblico è stato raggiunto nella serata del 19 luglio, con il “Bolero” di Ravel eseguito dall’Orchestra delle Cento Città, con i ballerini della Compagnia Almatanz e i giovani del Teatro dell’Opera di Roma: sold out e lunghi applausi hanno suggellato una performance più spettacolare. Grandissima partecipazione anche per Danilo Rea, che ha inaugurato il ciclo con un concerto intenso, personale, capace di fondere jazz, melodia italiana e suggestioni liriche. Più contenuta – ma non meno significativa – l’affluenza per le altre due serate, che pure hanno lasciato un segno indelebile dal punto di vista artistico.
Ava Alami e il quartetto jazz: talento puro che arricchisce
Il 18 luglio è stata la volta di Ava Alami: voce giovane, raffinata, capace di regalare momenti di rara intensità, accompagnata da un quintetto d’eccezione. Una vera scoperta per Tarquinia, che ha avuto il privilegio di ospitare un talento emergente in grado di emozionare con naturalezza. La chiusura del ciclo, il 20 luglio, è stata affidata a un quartetto jazz compatto e virtuoso – Boni, Benvenuti, Pierotti, D’Isanto – in grado di tenere alto il livello artistico fino all’ultimo minuto, tra interplay serrato e assoli. Serate forse penalizzate, in parte, da una formula che merita qualche riflessione: quattro appuntamenti consecutivi senza possibilità di abbonamento hanno probabilmente indirizzato il pubblico verso i nomi più noti e gli eventi più sfarzosi. Una dinamica comprensibile, ma che non deve oscurare il valore culturale e musicale portato in scena da ogni singolo artista.
Una rassegna che sa rinnovarsi: musica, luoghi e prospettive future
Giunto alla sua diciannovesima edizione, l’Etruria Musica Festival dimostra di aver trovato una nuova linfa, capace di mescolare con grazia musica classica, jazz e influenze contemporanee, rispecchiando un’identità viva e in evoluzione. Questa edizione ha mostrato una forte solidità: nei contenuti, nella scelta degli interpreti, nella visione artistica. Ogni musicista salito sul palco ha contribuito ad arricchire l’estate culturale della città, confermando il festival come un tassello prezioso del panorama locale. Il Chiostro di San Marco ha accolto tutto questo con un’acustica splendida, valorizzando le sonorità degli strumenti e la voce degli interpreti. Proprio questo aspetto apre una domanda per il futuro: scegliere il Chiostro come sede stabile oppure alternarlo ad altri luoghi iconici di Tarquinia – dal sagrato di Santa Maria in Castello ad altre cornici cittadine – per diversificare linguaggi e atmosfere? Nessuna risposta definitiva, ma uno stimolo alla riflessione.
Da migliorare l’accesso, da elogiare la direzione
Un piccolo appunto, emerso in più occasioni, riguarda l’accessibilità dei biglietti: al di là della prevendita, dover raggiungere l’Infopoint prima di tornare al Chiostro può scoraggiare chi, passeggiando, si lasciasse ispirare dalla musica e volesse decidere sul momento di assistere allo spettacolo. Se il Chiostro è destinato a diventare il fulcro estivo della musica a Tarquinia, forse è il momento di ripensare anche la logistica dell’ingresso. Di certo, va riconosciuto il grande lavoro degli organizzatori e dei direttori artistici: Andrea Brunori, ideatore del festival, Francesco Pierotti, che ha impresso una nuova energia al programma, e Angelo Colone, per l’occcasione peraltro anche voce narrante e collante tra le serate. Un gruppo affiatato, capace di dare forma a una proposta di livello internazionale.
Il festival continua: Montalto e l’estate che suona
Questo, va ricordato, era solo il giro di boa. Il festival prosegue nelle prossime settimane con nuovi appuntamenti a Montalto di Castro, in una location suggestiva sul Fiume Fiora e con nomi altrettanto prestigiosi. E tornerà ad agosto a Tarquinia con la formula già collaudata di “Dal tramonto all’alba”, che negli anni ha saputo conquistare il pubblico con esperienze musicali immerse nella natura. Sui social de lextra.news (Instagram – Facebook – Youtube) tanti contributi visivi sulle serate.
