Giornata FAI d’autunno nel Grossetano alla scoperta di Ponte Tura e Casa Ximenes

Riceviamo e pubblichiamo

Le fabbriche della terra: Ponte Tura e Casa Ximenes. E’ questo il tema della Giornata FAI d’Autunno 2018 proposta dalla delegazione provinciale FAI, in collaborazione con i Comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia e con il patrocinio della Provincia.

L’appuntamento è domenica 14 ottobre, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00  per le visite a Ponte Tura e Casa Ximenes, simbolo della bonifica della Maremma. E per chi fosse interessato ad approfondire la tematica, suggeriamo l’incontro “Itinerari della bonifica, il ruolo storico del canale diversivo, nuovi scenari possibili”, in programma il 12 ottobre, alle 18, alle Casette Cinquecentesche del Cassero, promosso dall’associazione culturale Maremma 1828, in collaborazione con il FAI, il Comune di Grosseto e la Fondazione Grosseto Cultura.

“Obiettivo del FAI – spiega Giovanni Tombari, capo delegazione FAI della provincia di Grosseto – è quello di garantire ai cittadini occasioni di approfondimento della conoscenza del proprio territorio. Quest’anno dedichiamo la giornata FAI d’autunno alla bonifica della Maremma che è senza dubbio una delle tematiche più importanti, dalla quale dipende l’esistenza stessa del nostro territorio. Ponte Tura quest’anno è stato anche candidato tra i Luoghi del Cuore FAI.

Ringrazio la Regione Toscana e il Genio Civile Toscana Sud, nelle persone di Renzo Ricciardi e Fabrizio Rubegni e la Csa ex Ceis, per averci garantito l’accesso a Ponte Tura; ringrazio i Comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia e il presidente della pro loco di Grosseto Umberto Carini che sta contribuendo alla raccolta firme per i Luoghi del Cuore. Ricordo che la Giornata FAI d’Autunno è anche un momento importante per sostenere le azioni il FAI: diventare socio FAI significa contribuire alla missione di tutela del patrimonio d’arte e natura del nostro Paese.”

Partecipare alla Giornata Fai d’Autunno è semplice: basta recarsi al banchetto del FAI che sarà allestito a Ponte Tura e a Casa Ximenes e lasciare un contributo. Durante la Giornata Fai d’autunno e per tutto il mese di ottobre le nuove iscrizioni al FAI costeranno 10 euro in meno: 29 euro l’iscrizione singola; 50 euro per la coppia; 56 euro per la famiglia e 10 euro per diventare Amico Fai.

Le Giornate Fai sono sempre occasioni imperdibili per scoprire o riscoprire dei veri gioielli nascosti o poco visibili del territorio – dice il vice sindaco e assessore alla Cultura, Luca Agresti – Ponte Tura ad esempio è un luogo del cuore di Grosseto e di tutta la Maremma che vogliamo far emergere in tutta la sua bellezza e valore storico, oltre che architettonico. Per questo il Comune di Grosseto sostiene con convinzione iniziative mirate alla conoscenza del prezioso patrimonio naturalistico e non solo, che offre momenti di aggregazione tra persone e promozione della nostra terra”.

“Ringraziamo la delegazione Fai di Grosseto per queste iniziative dai molteplici valori. Le giornate Fai che presentiamo oggi, così come il progetto Vota i luoghi del cuore – aggiunge il consigliere provinciale, Olga Ciaramella – sono meritevoli di tanta attenzione da parte dei cittadini e delle istituzioni, perché contribuiscono a dare luce a opere, a scorci paesaggistici, a monumenti che identificano il territorio e che riportano le persone del luogo così come i visitatori a contatto con la nostra storia”.

“Siamo onorati che la delegazione del FAI di Grosseto abbia chiesto il nostro coinvolgimento, organizzando un percorso a tema sulle bonifiche – afferma Susanna Lorenzini, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Castiglione della Pescaia – Il 2018 è stato un anno importante per l’Amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia: a primavera abbiamo ottenuto in consegna anticipata Casa Ximenes, la Casa Rossa dei castiglionesi. Possiamo già stilare un primo bilancio sulle iniziative intraprese all’interno della riserva naturale della Diaccia Botrona e nell’edificio simbolo che è all’ingresso del padule. Sono soddisfatta dei prestigiosi traguardi raggiunti. Ospitare anche a Castiglione della Pescaia  un evento di straordinaria importanza come questo che il FAI promuove, in cui sono coinvolti oltre 1000 siti aperti in 400 città d’Italia, incrementerà la tutela e la valorizzazione dell’arte e della cultura del nostro territorio”.

Ponte Tura

Rappresenta l’opera idraulica più importante della bonifica della Maremma, promossa prevalentemente durante il periodo lorenese e attuata da valenti scienziati e tecnici. Ponte Tura è il nome che oggi si dà all’edificio che fu costruito nel 1914. Al suo posto esisteva già un Ponte Tura eseguito dal Manetti intorno al 1830.Il Ponte svolgeva la funzione di “turare”. Un sistema di sbarramenti e canali consentiva di regolamentare le acque del fiume Ombrone  per farle defluire fino al lago Prile, uno specchio d’acqua paludoso che si estendeva tra Grosseto e Castiglione della Pescaia. Le acque dell’Ombrone, deviate dal sistema di chiuse e di canali di Ponte Tura,  consentivano di attuare una bonifica del Lago Prile per colmata: ad ogni piena del fiume grandi quantità di detriti e terra si versavano nel lago provocando l’innalzamento dei terreni.Il Fosso Beveraggio è il solo corso d’acqua rimasto oggi a Ponte Tura. Uscendo a sinistra attraverso l’opera di presa che si trova prima di Ponte Tura, si dirige verso la città e dopo aver passato le chiuse di una centrale idroelettrica serve all’irrigazione agricola. In parte si interra sotto Via Liri, via della Pace, fino ad uscire al di là del viale Uranio e correre al lato del tracciato del canale diversivo. Con il termine steccaia si nominarono le derivazioni di acqua dal fiume per l’alimentazione di fossi e canali. Il nome deriva dal fatto che le prime opere di questo tipo erano costruite con palificate e gabbie di legname, ed è poi rimasto in uso per indicare l’opera successiva in calcestruzzo e muratura.La Steccaia consentiva, tramite macchinari, di manovrare il complesso sistema di chiuse e cateratte lungo il tratto terminale del fiume Ombrone, garantendo di recuperare terreni da destinare all’agricoltura.

Casa Rossa Ximenes

Sotto Pietro Leopoldo di Lorena (1765-1790) alla fine del 1766 l’ingegner Leonardo Ximenes comincia a costruire la Nuova Fabbrica delle Cateratte, che poi fu chiamata anche Casa Rossa o Casa Ximenes. Questo impianto aveva il compito di regolamentare il deflusso delle acque stagnanti del Lago Prile verso il mare, svolgendo funzioni di bonifica per colmata e di supporto idrico nei periodi di magra per le attività ittiche. Era una struttura importante anche per la pesca essendo il passaggio obbligato per il pesce in uscita e in risalita. Ne permetteva quindi una facile cattura.La Casa Rossa Ximenes è uno dei capolavori architettonici rimasti di Ximenes: si erge superba nelle sue forme eleganti in mezzo al paesaggio palustre, è costituita da un corpo centrale a pianta rettangolare a due piani e copertura a padiglione, sorretto da tre arcate di cui una centrale più ampia, e da due appendici laterali più basse. L’edificio, ristrutturato nella seconda metà degli anni ottanta, è diventato un Museo multimediale. Sono ancora presenti e ben visibili chiuse, paratie e ingranaggi vari. Il prosciugamento del lago fu completato nella prima metà dell’ottocento da Fossombroni e Manetti. La bonifica della Maremma terminò tra il 1950 e il 1960 con la riforma agraria dell’Ente Maremma. L’unica zona risparmiata dalla bonifica è la Diaccia Botrona.