Riceviamo e pubblichiamo
Alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso, nel nuovo allestimento del Museo Archeologico Nazionale Tarquiniense curato dall’architetto Franco Minissi, ai Cavalli Alati fu dedicata una sala che ne metteva in luce l’unicità ed il fascino. Nel 2001, in occasione della mostra temporane intitolata “Tarquinia etrusca. Una nuova storia”, lo straordinario altorilievo fu spostato nel Salone delle Armi dello stesso Museo. Si trattava di una collocazione temporanea che sarebbe docuta terminare alla fine dello stesso anno ma che poi, di proroga in proroga, è durata fino ad oggi. Nel 2014, per iniziativa della soprintendente Alfonsina Russo e della direttrice del Museo Maria Gabriella Scapaticci, sono stati avviati i lavori per la ricollocazione dei Cavalli Alati nella Sala ad essi originariamente destinata con l’intento di restituire a quest’opera,anche sul piano espositivo, la sua innegabile unicità.
La riqualificazione della sala e il complesso lavoro di spostamento dell’opera sono stati realizzatti dalla Fondazione Etruria Mater con il contributo di Enel s.p.a.