In realtà, di certo c’è solo che la professoressa non è a scuola: è da capire se a seguito di provvedimento o per altri motivi.
La professoressa, accusano gli studenti, presto sostenuti nella loro contestazione anche dai genitori, avrebbe tenuto in classe metodi d’insegnamento quantomeno discutibili: lezioni sull’alfabeto, ripetuti appelli ed altri atteggiamenti denunciati, dai ragazzi, anche mediante un comunicato stampa sottoscritto da oltre 500 studenti.
Dopo lo sciopero delle settimane scorse, ora si segue una nuova strada, quindi, in attesa della reazione della professoressa che, sinora, ha sempre rifiutato di sottoporsi a controlli, riuscendo anche a vincere il ricorso al Consiglio di Stato in seguito del quale è tornata nelle aule tarquiniesi.