(s.t.) Ovvero, tira più un turno elettorale che un carro di buoi. Quel che sta iniziando a succedere a Tarquinia – e non solo, sia chiaro, ma noi monitoriamo solo quanto ci è vicino – ha davvero dell’incredibile. Resurrezioni, tirature a lucido – anche se, per smacchiare i volti di alcuni, più che una spolverata servirebbe un anno giubilare – ed iperattivismo sono le parole chiave di questo primo scorcio di 2012.
Per chi volesse farsene un’idea ed ha confidenza con la rete, basta dotarsi di un profilo su Facebook per “spiare” (il termine è volutamente eccessivo, anche perché chi usa i social network lo fa proprio per esser letto) i protagonisti dell’agone politico tarquiniese, almeno quelli che sono soliti “bazzicare” l’agorà virtuale ideato da Mark Zuckerberg.
Un bel giro virtuale diventa una caccia alla dichiarazione, ma – è d’obbligo avvisarvi – serve pazienza ed abilità nel risolvere i rebus: salvo rari casi, infatti, le uscite feisbucchiane dei politici locali sono misteriose allusioni, che forse proprio nello stimolo all’interpretazione trovano il loro vero interesse.
Il problema, per molti di questi cavalcatori del cavallo internautico, è che – pur rappresentando una forza comunicativa potenzialmente globale – il sistema dei social network e della rete in generale segue delle regole, anche dal punto di vista del marketing, commerciale e politico che sia, che vanno prima conosciute e poi applicate. Perché ad esempio, e senza entrare nel dettaglio, non è difficile scoprire chi, dopo anni di silenzio, solo nelle ultime settimane – sarà un caso? – torna a farsi vivo su temi politici.
Nell’attesa, per chi ama intrattenersi con discussioni e piccole “zuffe” virtuali, il piatto è servito: aspiranti Santanchè locali si lanciano in discussioni da cui, spesso, pur di non uscire scornati, svicolano con falsa indifferenza, lasciando in attesa chi, magari, attendava un chiarimento su frasi inappropriate o poco fondate.
Da oggi a primavera la cosa, c’è da giurarsi, peggiorerà, e d’altronde più il clima elettorale s’accende, più frequenti sono le riapparizioni mediatiche dall’oltretomba dell’inoperosità politica: una spolverata alle spalline, due prove sorriso davanti allo specchio e via, a rivendicare un ruolo di prestigio.
Sempre dalla rete, intanto, giungono interessanti notizie a carattere statistico, che confermano come la forza della politica possa piegare anche le leggi della matematica. In questi giorni, infatti, circola la notizia di un sondaggio pubblicata da Tarquinia News. Al di là delle considerazioni sui risultati di questo mini-censimento politico – Alfio Meraviglia avrebbe un paio di punti percentuali in più di Mauro Mazzola, 38 a 36, con l’outsider Alessandro Antonelli al 9%, Marzia Marzoli al 4%, Minniti al 3% ed Angelotti all’1% – è straordinario come, su un campione di esattamente 100 cittadini interpellati, Alessio Gambetti e Renato Bacciardi riescano ad ottenere una percentuale… decimale: il primo il 4,5 percento, il secondo l’1,5. Che sian stati interpellati due gemelli siamesi? O la rilevazione statistica tiene conto delle sindromi di schizofrenia?