L’amore al tempo della crisi

di Anna Alfieri

Sopravvissuta alla fine del mondo; superato il Natale senza danni apparenti; in trepidante attesa dell’imminente arrivo dell’anno 13, numero che a qualcuno piace e a qualcun altro no (guai ad essere in tredici a tavola), all’improvviso mi sono ricordata di un trafiletto scritto, alcuni giorni orsono, su “Il Messaggero” a firma di Antonello Dose e Gianluca Presta. Un articolino intitolato Se anche l’amore è colpito dalla crisi, con sottotitolo L’amore al tempo della Fornero, in cupa assonanza con il romanzo da Nobel di Gabriel Garçia Marquez, L’amore al tempo del colera. E ora, un po’ divertita, ma anche molto preoccupata, affidandomi alla memoria, riassumerò per i lettori de “L’extra”, l’articoletto di cui sopra, ammesso che “L’extra” non lo ritenga troppo stupido per pubblicarlo davvero.

Dunque: un curioso sondaggio condotto dalla C. Date, un sito leader nel settore degli incontri piccanti, ha rivelato che gli italiani nel mese di dicembre hanno drasticamente tagliato il budget destinato all’amore. I numeri messi a disposizione sono inquietanti: il 28% degli intervistati ha dichiarato di aver penosamente diradato gli incontri galanti, affermando che se il PIL non si alza, finisce che qualcos’altro si abbassa. Il 25% invece ammette che, dato il prezzo dei carburanti, è costretto a cercare una fidanzata a chilometri zero, approfittando di alcune applicazioni del proprio smartphone capace di individuare e indicare possibili partner a pochi isolati di distanza, ma che in questo caso deve accontentarsi di quello che passa il convento. Pare inoltre che la crisi provochi risvolti lesivi anche all’aspetto romantico vero e proprio soprattutto quando, alla fine di una cenetta a lume di candela, lui tira fuori dalla tasca i buoni pasto dell’ufficio. In compenso belle notizie per la FIAT perché pare che l’amore in auto stia tornando a ritagliarsi un suo piccolo spazio. Resta però il rammarico che rubare romanticamente un fiore per te come diceva un vecchio slogan per un deodorante, sia diventato, al tempo della Fornero, una cruda necessità.

A questo punto però non so più il perché ho cominciato a scrivere queste cose.

Ma ora ricordo: giacché si sta avvicinando velocemente il primo anno 13 del Terzo Millennio, volevo semplicemente fare gli auguri ai lettori. Ma poi, non so come mai, il discorso è deviato.