di Fabrizio Ercolani
Sgarbi, recatosi più volte nella cittadina tirrenica, era rimasto ammaliato dalle bellezze del patrimonio locale. Da ultimo era venuto a Tarquinia per presentare la sua ultima fatica letteraria e proprio nel corso dell’incontro era stata avanzata, sotto forma di scherzo, la sua candidatura per Tarquinia. Il suo nome, nato probabilmente come una forte provocazione verso l’immobilismo dei partiti locali, è stato ampiamente caldeggiato da una conosciutissima imprenditrice di Tarquinia Lido, nota in città per la sua caparbietà nel portare avanti le proprie idee, vedi su tutti il ripascimento del Lido.
Ora, visto che i tempi stringono, il primo passo sarà quello di coinvolgere imprenditori, commercianti e nomi altisonanti locali, ma non è escluso che possano confluire nel progetto anche interi partiti. In città iniziano a rincorrersi le voci su eventuali appoggi alla candidatura di Vittorio Sgarbi; si fanno insistentemente i nomi di Gianfederico Angelotti, Giancarlo Giulivi, Franco Trippanera e Ferminia Arpini, Giovanni Guarisco e Giovanni Serafini. Si tratta però di semplici ipotesi che non hanno al momento alcun riscontro effettivo: di certo c’è il clamore che la notizia sta suscitando in città.
Sgarbi nel suo ultimo incarico aveva ricoperto il ruolo di Sindaco nel Comune di Salemi in Sicilia, dove aveva istituito alcuni assessorati-provocazione, nominando il cantante Morgan assessore all’ebbrezza, l’artista Graziano Cecchini, Oliviero Toscani e Peter Glidewell assessori al nullaed un poliziotto assessore all’antimafia. Mentre il Pdl locale è riuscito a toccare quota sei autocandidature, dall’alto il nome di Sgarbi ora potrebbe far saltare ogni banco.