Caro Capitano,
Una tortura rimanere lì fino alla fine ad assistere a quello sfracello. Tre gol anche nel secondo tempo, nei primi quindici minuti. Pazienza, mi sono detto, ora vado a casa e gioca la mia Inter, sicuramente troverò motivi di soddisfazione e di riscatto. Tre pappine dall’Udinese, mentre stavo pranzando.
A quel punto, il programma della giornata prevedeva una visitina al Presepe vivente, per salutare un po’ di amici, e un salto a Civitavecchia, al Traiano, dove dovevo portare mia figlia a vedere uno spettacolo comico. Invece, dopo quelle nove “cortellate”, alle quattro e mezza del pomeriggio sono andato a letto. Ne avevo abbastanza di quel maledetto 6 gennaio, inutile insistere, certe giornate – ho pensato – non si possono raddrizzare neanche col caccia copertone.
Dunque, il favore che ti chiedo, in nome della stima che ho di te, è quello, se possibile, di fare tutto quello che puoi per evitare che io debba chiudere le mie future domeniche a letto, incazzato nero alle quattro e mezza del pomeriggio. Certo non mi aspetto che tu possa inventarti qualcosa per l’Inter – lì ci vorrebbe Padre Pio – ma, perla Corneto, credo fermamente di sì. Ti auguro ogni bene per il nuovo anno appena cominciato.
Un tifoso anonimo (ma non troppo)