Riceviamo e pubblichiamo
A differenza del Direttore Nostrum io mi ricordo l ultima volta di noi due, eccome se lo ricordo: io e te, spogliatoi della lanterna; tu incazzato per una sconfitta, tu che non ti davi pace, contro tutto e tutti come sempre, ma poi una risata e tutto scivolava via come sempre. Ma ci sarebbero tante di quelle cose da ricordare, da raccontare, da vivere per la millesima volta, come tutti noi nel nostro piccolo facciamo ogni giorno con te, perché tutti noi nel nostro piccolo abbiamo qualcosa di te, qualcosa da rivivere e che avremmo voluto rivivere insieme a te; ma poi un attimo e tu sei diventato il nostro angelo.
Quel giorno…. ricordo un gran casino, ricordo tanti rumori, ricordo tante di quelle cose, ma c’è una cosa che non dimenticherò mai, che ho fatto sempre di tutto per scacciarla via ma inutilmente: quel giorno era tutto buio, niente aveva colore, era tutto bianco e nero, quel bianco e nero che mi ha seguito per tanto tempo. Noi ce l’abbiamo messa tutto per ridarti colore, per non permettere alla tua immagine di sbiadire, soprattutto questo è stato fatto in ogni edizione del Memorial, sbagliando, esagerando, combattendo e lottando, perché poi la vita è una lotta e tu involontariamente, ci hai insegnato a lottare correndo dietro ad un pallone.
Il Memorial termina qui, un pezzo della nostra vita che se ne va, l’altro pezzo ce l’hanno portato via sedici anni fa così troppo lunghi, così troppo duri, così troppo faticosi, ma se ancora sono qui a scriverti, a ricordarmi di te è perché il colore è tornato, perché se chiudo gli occhi non posso non vederti che sorridere nonostante tutto, nonostante tanto.
Sedici anni… per sempre con te.
Ciao Bibo
Sergio Guiducci