Riceviamo e pubblichiamo
Di una cosa sono però certo, quelle scelte non sono fatte con “dolo” da parte dei proprietari ma semplicemente per una scarsa conoscenza delle norme e dei regolamenti (qualora ce ne siano nel nostro Comune) che caratterizzano il decoro dei nuclei storici, oltre – e questo è più grave – l’approssimazione di alcune maestranze che operano nel settore e che, questi sì, denotano una grave ed imperdonabile mancanza di conoscenze e competenze indispensabili per attuare interventi finalizzati alla salvaguardia del tessuto storico cittadino. E credetemi ci vuole molto poco. Sia in termini di scelte che di costi.
Perché sicuramente fare una cosa gradevole costa quanto farne una “brutta”, se non addirittura meno. L’essenziale è essere ben indirizzati. E a questo proposito vorrei rivolgermi (costruttivamente) alla pubblica amministrazione che, troppo spesso orientata verso un operato repressivo, trascura il proprio ruolo di indirizzo e di consulenza al cittadino ed alle imprese nelle scelte dei criteri, delle tecniche di intervento e dei materiali, nel senso descritto. Di certo la causa principale di tale situazione va ricercata nella carenza/assenza di un regolamento comunale che orienti gli operatori del settore verso una scelta puntuale ed appropriata alla qualità dell’immobile trattato in termini di coloriture, impianti, infissi, arredo e quant’altro abbia valenza estetica.
Mi auguro che la sensibilità dimostrata dai neo assessori comunali in questo inizio mandato possa portarli ad approvare in tempi brevi quegli strumenti normativi atti ad un corretto recupero del centro storico per la conservazione di questo patrimonio storico inestimabile ed al tempo stesso promuovano l’istituzione, presso l’ufficio tecnico, di un punto informazione e consulenza per i cittadini, i tecnici e le maestranze del settore edilizio con particolare riguardo al settore del restauro, che sia facilmente raggiungibile ed operi con continuità nell’arco della settimana in modo da dare un vero quanto prezioso servizio alla cittadinanza tutta. Del resto non si può che sperare nella disponibilità all’ascolto e al rinnovamento di questi giovani amministratori.
Luigi Calandrini