Lettere al Direttore: “Tarquinia vive oggi un giorno nero: nessuno si azzardi a festeggiare!”

Riceviamo e pubblichiamo da Sandro Vallesi

Tarquinia vive oggi un giorno nero, come una notte senza luna o un pozzo senza fondo o la disperazione più desolata. Ci siamo dati via la Cartiera, ed è fallita.

Ci siamo dati via l’Agrietruria, ed è fallita. Ci siamo dati via il Conal, ed è fallito. Ci siamo dati via la Cantina sociale, ed è fallita. Ci siamo dati via S.Giorgio ed è uno schifo. Ci siamo dati via il litorale e non c’è più un metro di spiaggia libera. Ci siamo dati via il territorio e siamo tutti prigionieri in casa.

Adesso ci siamo dati via anche il Comune! Nessuno osi cantare vittoria, nessuno si azzardi a festeggiare! È solo un giorno funesto, per tutti! È tempo di un profondo, impietoso, onesto esame di coscienza. Siamo tutti responsabili: chi ha pugnalato, chi ha guardato senza reagire e chi ha voltato la testa dall’altra parte. A partire da me.

L’idea della Primavera per Tarquinia nasceva proprio da un rovesciamento di paradigma: dal potere alla responsabilità, dal palazzo alla comunità. Quella esperienza è finita male, per la presunzione di molti e per la mia debolezza. Pensavo fosse finita ogni speranza, e forse è così. Ma io vivo qui, c’è la mia famiglia, qui affonda tutta la mia esistenza, ciò che ero e ciò che sono ora, amo questo Paese, le sue colline, i suoi fiumi, il mare ricco, malato e tempestoso, lo scirocco e la tramontana, le albe e i tramonti, il profumo di cipollina, di ferla e di finocchio selvatico. Non posso non soffrire, non posso non pormi il problema di cosa fare per salvare Tarquinia.

Stiamo ancora lottando per ottenere il centro di vinificazione, non è facile. Cerco di dire la mia ogni volta che me ne è data l’occasione. Ma non basta. Dovrei fare di più. So di avere un limite insuperabile: non mi sono mai proposto, ho sempre anteposto il collettivo all’individuale, ho preferito la rinuncia al certame politico. Ma sono disponibile a dare quello che posso per salvare Tarquinia, insieme a tutti quelli che la pensano allo stesso modo, senza limite di tempo, senza lucro, ambizioni e voglia di apparire. Solo per la mia città.

Sandro Vallesi