Riceviamo e pubblichiamo
In questa maniera Trenitalia ottiene un sensibile incremento dei prezzi: ad esempio, un biglietto Maccarese – San Pietro, che finora costava 1,50 € passa, nel più completo silenzio e nonostante le garanzie della Regione che aveva fatto recentemente un’ampia campagna pubblicitaria garantendo tariffe bloccate fino al 2021, a 2,60.
“Il concetto di centroide inserito in tariffa però è ampiamente fallace”, commentano all’Osservatorio, “in quanto esso fa trasparire una tariffazione “media” all’interno di una superficie piana: invece, su 7 stazioni cui la tariffa è applicata, 6 si trovano ad ovest rispetto a Termini ed una sola (Nomentana) da quello est, e questo fa capire che la nuova tariffa porta ad un aumento generalizzato. Guarda caso, infatti, l’unica altra linea con valenza suburbana, ossia la FL2, diretta ad est, non è compresa nella nuova legge, garantendo così a Trenitalia di evitare riduzioni di tariffe per chi traversi il cosiddetto centroide di Termini recandovisi”.
“Ci auguriamo” concludono amaramente all’Osservatorio “che la Regione Lazio sappia mantenere le proprie promesse imponendo a Trenitalia di ritornare alla tariffa chilometrica: certo che, proprio in questo fine settimana referendario, chi paventa che l’amministrazione pubblica non saprebbe porre un argine all’autoreferenzialismo ed alle furbizie delle grandi imprese di trasporto private, si trova un imprevisto quanto sconcertante assist proprio da Trenitalia”.