Riceviamo e pubblichiamo
La giornata d’inaugurazione della scultura in peperino raffigurante l’eroico pastorello vitorchianese, che ha ricevuto eccezionalmente anche il patrocinio del Comune di Roma, è iniziata in sala consiliare con una sintesi antropologica, storico-culturale. Il sindaco Ruggero Grassotti ha aperto l’incontro con una riflessione sul significato della statua e della leggenda di Marzio che si fonde con le origini di Vitorchiano, sottolineando l’importanza della conoscenza e della cultura come forza dell’identità della comunità. Ribadendo che, con il ritorno di questa statua e con il suo posizionamento nella piazza principale del paese, si rinnova il legame di Vitorchiano con la sua storia e con l’elemento primordiale del suo territorio: il peperino.
Luigi Fondi, autore della statua, raccontando le vicende della scultura si identifica nel personaggio dell’opera per la costanza e la tenacia profuse nella realizzazione, una corsa durata 38 anni per vedere finalmente la sua opera nel posto in cui desiderava e in cui merita. Marzio è anche la metafora della forza e del sacrificio che un giovane deve affrontare per emergere nella vita lavorativa del mondo d’oggi.
L’archeologa Francesca Ceci, in rappresentanza dei Musei Capitolini, ha percorso la figura storico-artistica dello Spinario, icona d’ispirazione per numerose opere nel corso delle varie epoche, rievocando l’immagine di un mosaico in un’antica chiesa di Otranto del XII secolo dove sono rappresentati i mesi dell’anno e in cui nel mese di marzo è raffigurato lo Spinario. Da questo spunto la relazione tra la statua e Marzio, simbolo stoico degli ideali in cui credere e per cui lottare. Augusto Goletti, paleografo e studioso dell’archivio storico comunale, ha ripercorso la leggenda e la storia di Vitorchiano basata sui documenti storici.
Un corteo, accompagnato dalla Banda Musicale Fedeli di Vitorchiano, le majorettes e figuranti in costume d’epoca dei Fedeli di Vitorchiano, si è poi diretto in Piazza Umberto I dove la scultura è stata svelata dal Sindaco e dall’autore e benedetta dal parroco Don Gualberto.