Mencarini, è il giorno della verità: se non ritira le dimissioni entro oggi da mezzanotte non è più il sindaco di Tarquinia

Il settembre di confusione e mistero della politica tarquiniese sta per concludersi: oggi, infatti, scadono i tempi del possibile ripensamento e finalmente Tarquinia saprà se il suo destino sarà ancora nelle mani di Pietro Mencarini e dell’amministrazione con cui è stato eletto un anno e qualche mese fa o se, come al momento appare altamente probabile, nella città arriverà un commissario.

Dopo la lettera di dimissioni dello scorso 3 settembre ed il consiglio comunale in cui il sindaco, pur assente, ha confermato mediante uno stringato documento la propria decisione, la reale efficacia del passo indietro è legata – secondo la legge e lo statuto cittadino – al trascorrere di venti giorni: termine che scade appunto oggi, per cui se non vi saranno novità dalla mezzanotte la città sarà senza amministrazione.

Nel silenzio quasi totale del primo cittadino – che subito dopo le dimissioni si era rivolto a mezzo stampa direttamente ai cittadini, con una lettera molto critica nei confronti di alcuni membri della sua maggioranza e che, da allora, non ha più rilasciato alcuna dichiarazione – in molti leggono l’indisponibilità al ripensamento. Ma chi gli è rimasto vicino in comune proverà anche oggi a capire se c’è possibilità di proseguire, anche solo per qualche mese, l’esperienza amministrativa: proposte dalla maggioranza ce ne sono state, pare anche condizioni dure – soprattutto in termini di rinuncia a delle cariche da parte di alcuni uomini di spicco – poste dal sindaco per riconsiderare la decisione. Sullo sfondo, anche le condizioni di salute del primo cittadino, anche se lui stesso è stato il primo a parlare di caso prettamente politico.

Poche ore, insomma, e Tarquinia conoscerà il suo futuro prossimo, mentre c’è già chi scalpita per l’inizio di una nuova campagna elettorale.