Mercato auto: serve un nuovo piano di sviluppo del settore in Italia

di Riccardo Rubbi

Dall’incontro di Paolo Scuderi di ANFIA (associazione dell’industria automotive in Italia), Adolfo De Stefani Cosentino di FEDERAUTO (associazione concessionari italiani) e Michele Crisci di UNRAE (associazione case estere) scaturiscono chiare richieste nei confronti delle istituzioni politiche italiane:

  1. Rifinanziare il piano di ecoincentivi per renderlo strutturale fino al 2026 (senza i quali al momento il settore vedrebbe un crollo ulteriore rispetto a quanto già avvenuto nel 2020 che ha portato a una perdita di circa il 28% delle immatricolazioni);
  2. Una riforma fiscale per il rinnovamento del parco auto delle aziende;
  3. Svecchiare il parco auto italiano (al momento la media è di 11,5 anni) nell’ordine di guidare il mercato verso una transizione energetica, guida autonoma, veicoli connessi alla rete elettrica in grado di fornire all’occorrenza energia (vehicle to grid);

Per farlo invocano la creazione di una task force pubblico privata in grado di guidare questa trasformazione.