Migranti al porto di Civitavecchia, il sindaco: “Non ci sono le condizioni”

“Civitavecchia non è nelle condizioni di diventare un hotspot per l’accoglienza dei migranti”. Questo il commento del sindaco Antonio Cozzolino ai microfoni di TerzoBinario.it a conclusione del sopralluogo di questa mattina in porto alla presenza delle varie istituzioni e delle forze dell’ordine. Il sopralluogo segue l’incontro urgente con il Prefetto di Roma dove è stato annunciato lo sbarco di immigrati al porto di Civitavecchia.

“Questa mattina ho ribadito con decisione tutte le mie perplessità – continua il Sindaco – che spaziano su diversi settori, e sulle quali non ho ricevuto rassicurazioni ma solo dei generici “poi vedremo”. Nella pesante assenza del presidente di AdSP Francesco di Majo, che trovo incomprensibile visti gli argomenti sul tavolo, è stata la segretaria generale Macii a supportarmi nell’evidenziare l’inidoneità dei luoghi proposti, ossia la banchina 28 e gli esigui spazi limitrofi. Il porto non è pronto per accogliere un hotspot e se il Ministero continuerà con decisione su questa pericolosa strada, dovremo affrontare un’emergenza difficile, se non impossibile, da gestire”.

“Mi viene da pensare – prosegue Cozzolino – alle interferenze con il traffico auto, con possibili ricadute occupazionali in negativo sul territorio, alle nuove incombenze che graveranno sui servizi sociali, che non avranno personale e risorse per svolgere al meglio il loro lavoro, alla Polizia Locale, che non avrà uomini per gestire le nuove criticità di traffico, all’ospedale San Paolo, che subirà un aggravio di lavoro e che già ora è in difficoltà nel venire incontro alle esigenze del territorio, all’acqua, con il presidente della Regione Lazio che ha richiesto lo stato di calamità naturale. Inoltre potrebbero esserci ulteriori problemi legati alla sicurezza di tutta la struttura: non capisco infatti, come si sposi questa decisione con quella che, neanche un anno fa, ha visto innalzare il livello d’allerta per il porto al massimo previsto”.

“Sono troppi i punti interrogativi rimasti irrisolti – conclude il sindaco – e capisco che il Prefetto debba rispondere alle direttive del Ministero ma come primo cittadino ho il dovere di segnalare che Civitavecchia ed il suo porto non sono nelle condizioni di rispondere a quanto richiesto. Invito il Ministro Minniti a rivedere la sua decisione che non tiene affatto conto del contesto territoriale, ricordando che la città ha deciso di fare doverosamente la sua parte in materia di accoglienza aderendo al programma SPRAR per il quale delibereremo a settembre”.

Una data certa, sull’arrivo dei migranti, ancora non c’è, ma le disposizioni sono chiare: tutto alla banchina 28, quella nelle intenzioni destinata allo sbarco delle navi, deve essere predisposto per poter operare nell’immediato, qualora dovessero giungere comunicazioni in tal senso da parte del Governo e del Prefetto. Una volta sbarcati al porto di Civitavecchia, gli immigrati saranno sottoposti agli screening sanitari e alle pratiche di identificazione per poi essere trasferiti presso altri paesi italiani. Dopo il sopralluogo alla banchina 28 è stato effettuato un sopralluogo anche nei locali dell’Unità di Crisi della Protezione civile, a Fiumaretta. A quanto pare infatti, identificata come la cabina di regia delle operazioni.