“Ho già discusso con il Prefetto ieri – continua Mazzola – e continuerò a battermi: quell’area non può ospitare alcun essere umano. Il luogo è inagibile, non ci sono le condizioni minime per la vita di nessuno, né d’estate né d’inverno, men che meno di un numero così cospicuo di persone, senza considerare che una soluzione simile non avrebbe alcun senso anche in tema di integrazione: lo abbiamo già in passato spiegato agli enti preposti e non è possibile che ogni qualvolta cambia un funzionario statale o regionale si debba ricominciare daccapo”.
Ma ora cosa può fare Tarquinia per evitare questa scelta? “Ho già sentito qualche deputato – spiega Mazzola – perché chiariscano una volta per tutte al Ministro che quella non è una soluzione praticabile, al di là del modo sbagliato con cui provano ad imporla. Parlano di difficoltà nell’integrazione se utilizzano le caserme: ed invece una tendopoli, isolata, senza condizioni igieniche adeguate, in un luogo col filo spinato va bene? Ci sono tante caserme, che si utilizzino quelle. Oppure si usi l’area enorme dell’Enel a Montalto, quella che ospitava l’ex centrale elettrica”.